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Milano, chiedono un contraccettivo ma sono ormoni: medico condannato a mantenere il bambino concepito

La sentenza arriva dal Tribunale di Milano: il ginecologo è stato condannato a mantenere il piccolo fino al compimento del suo ventesimo anno d'età

Di Redazione TPI
Pubblicato il 5 Mar. 2019 alle 19:17 Aggiornato il 6 Mar. 2019 alle 12:01

La giovane coppia si era rivolta al medico in cerca di un metodo contraccettivo sicuro. Aveva scelto uno specialista, pagando il suo servizio di consulenza, per evitare una gravidanza. Ma il cerotto anticoncezionale che era stato prescritto alla giovane donna era in realtà una terapia ormonale. Una distrazione che il ginecologo ha pagato caro: la donna è rimasta incinta e una sentenza ha stabilito che il medico dovrà mantenere il bambino fino al compimento del suo ventesimo anno d’età.

Il fattaccio è avvenuto a Milano nel 2009. Il cerotto era stato presentato dal dottore come un metodo contraccettivo sicuro. Ma, poco dopo, la donna ha iniziata ad avvertire le prime nausee, svenimenti e ha notato un considerevole aumento di peso. Poi la scoperta di essere incinta di un maschio.

I due genitori hanno denunciato il ginecologo. Dopo anni di processi, è arrivata la sentenza del Tribunale di Milano. Il medico è stato condannato a mantenere il loro figlio, che oggi ha 9 anni, fino ai suoi 20 anni. L’ammontare complessivo è di quanto dovrà essere versato alla famiglia è di 116mila e 237 euro.

Cos’è il cerotto contraccettivo –  Il cerotto transdermico è un metodo contraccettivo rivolto alle donne. Consiste in un cerotto adesivo che contiene un insieme di farmaci da applicare sulle cute in una parte del corpo, come l’addome, le natiche, la schiena o la parte alta del braccio. Non va, invece, applicato sul seno.

Posizionato, deve essere tenuto per sette giorni, durante i quali il materiale rilascia estrogeni e un progestinico sintetico che, attraverso la pelle, entra nella circolazione sanguigna per prevenire la gravidanza.

Deve essere applicato per tre settimane consecutive, cambiato una vota a settimana mentre per la quarta, che coincide con il periodo del ciclo mestruale, se ne sospende l’utilizzo.

Secondo alcuni studi, condotti su donne in età fertile, il metodo ha registrato un’efficacia del 99 per cento se usato correttamente.

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