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Open, Mentana presenta la redazione del suo nuovo giornale

Di TPI
Pubblicato il 21 Dic. 2018 alle 07:00 Aggiornato il 21 Dic. 2018 alle 09:47

Open Mentana redazione | Chi sono | Redazione | Giornale online

OPEN MENTANA REDAZIONE – Sono 24 e sono tutti giovani. Enrico Mentana ha presentato la redazione del suo nuovo giornale online, la cui idea era stata lanciata mesi fa sui canali social del direttore del Tg di La7.

“Insieme a Massimo Corcione che li guiderà, ecco i giovani di Open. Faranno benissimo, e se le cose andranno come spero saranno entro pochi mesi molti di più”, ha scritto Enrico Mentana su Facebook:

Non sono noti i nomi, ma i volti sì, dei giovani praticanti scelti tra le oltre 15mila candidature.

> QUI TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SUL NUOVO GIORNALE DI MENTANA

Open Mentana redazione | Chi sono

Il primo nome ad essere annunciato da Mentana, sempre con un post sui propri social, è quello di David Puente, debunker specializzato nel combattere le fake news.

A pochi giorni dalla partenza ufficiale del giornale, il 14 dicembre sulle pagine Facebook e Instagram di Open vengono presentati i primi nomi della squadra.

La redazione di Open conta inoltre, tra gli altri, su Serena Danna, attuale vicedirettore di Vanity Fair e con un passato al Corriere della Sera; Sara Menafra, vicecaposervizio al Messaggero, dove si occupa di cronaca giudiziaria; Alessandro Parodi, passato da L’Unità e dall’Huffington Post; Angela Gennaro del Fatto Quotidiano.

> QUI TUTTO SU MASSIMO CORCIONE, DIRETTORE DI OPEN

“Tra 15 giorni – scriveva Mentana il 27 novembre – se il diavolo non ci mette la coda, parte Open. Sono passati meno di cinque mesi da quando postai su Facebook e Instagram la decisione di dare vita a questa esperienza, con il lancio delle candidature, i 15mila curriculum, le selezioni, le assunzioni (che non sono ancora finite!) e il lavoro preparatorio”.

Open Mentana redazione | Già a lavoro

“Tutto fuori dai canali ufficiali, tutto comunicato via social, senza campagne o pubblicità, con il solo passaparola, per dare basi solide a un progetto nato per dare ai giovani un’arma in più nella lotta per affermare il loro diritto a un ruolo non gregario nella vita di questo paese”, aveva concluso Mentana.

La redazione di Open ha iniziato a lavorare sabato 1 dicembre. “Alcune inchieste sono già state impostate, molti compiti affidati. La veste grafica è quasi pronta. La app del nuovo giornale on line sarà presentata nei prossimi giorni qui”, ha annunciato Mentana.

La scadenza per inviare le candidature era il 10 settembre 2018.

Il 7 settembre il progetto di Mentana aveva iniziato a prendere materialmente forma, con la firma presso il notaio Angelo Busanisi del contratto per la creazione della newco “Giornale Online srl”.

L’annuncio è stato dato dallo stesso direttore del Tg La7 in un post su Instagram, in cui si legge l’incipit dell’oggetto sociale.

L’idea di creare un giornale online

“È giunto per me il momento di fare qualcosa di tangibile: far nascere un quotidiano digitale realizzato solo da giovani regolarmente contrattualizzati”, aveva scritto Mentana su Facebook, attirandosi subito l’attenzione di aspiranti giornalisti e non solo.

Il direttore del Tg La7, nel presentare Open, aveva spiegato di voler dare un’opportunità ad alcuni ragazzi di una generazione a cui le opportunità sono state in gran parte negate.

> QUI TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SU OPEN ONLINE

“La generazione degli anni ’50 e ’60” ha potuto realizzare il sogno di fare i giornalisti, quel che è ormai precluso anche ai più bravi tra i giovani di oggi”.

“Il risultato è che noi siamo ancora seduti, tutelati da contratti che ci tutelano, ben pagati, con una cassa sanitaria autonoma e una pensione che ci aspetta. Fuori tanti giovani, potenzialmente più che meritevoli, aspettano in piedi e senza garanzie. E anche lettori e telespettatori sono come noi: del resto un prodotto fatto da sessantenni, con modalità novecentesche, è seguito per consuetudine, tradizione e simili coordinate politico-culturali da un pubblico in cui i giovani proprio non ci sono o quasi”.

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