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Omicidio Desirée, oggi il funerale a Cisterna di Latina. Altri due ricercati per lo stupro di gruppo

Ad agosto il caso della ragazza era stato segnalato ai servizi sociali

Di Anna Ditta
Pubblicato il 30 Ott. 2018 alle 08:58 Aggiornato il 30 Ott. 2018 alle 09:07
Omicidio Desirée funerale oggi

Oggi a Cisterna di Latina si terrà il funerale di Desirée Mariottini, 16enne trovata morta il 19 ottobre in uno stabile abbandonato a San Lorenzo. La procura di Roma, infatti, ha dato il via libera a liberare la salma della ragazza dopo gli accertamenti irripetibili condotti dai medici legali.

Il funerale è in programma per le 15.30 nella chiesa di San Valentino, a Cisterna di Latina, la città in cui Desirée viveva con la madre e con i nonni.

A Roma la sindaca Virginia Raggi ha dichiarato il lutto cittadino per la giornata di oggi.

Intanto, gli inquirenti stanno dando la caccia ad almeno altri due possibili componenti del branco che ha stuprato e ucciso l’adolescente.

Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Stefano Pizza stanno cercando due uominin chiamati in causa a vario titolo da testimoni presenti la notte della morte della ragazza.

Per la violenza sessuale e l’omicidio, oltre che per la cessione di stupefacenti, sono stati arrestati tra giovedì e venerdì quattro migranti africani irregolari.

Secondo quanto emerso finora, la 16enne poteva essere salvata, ma chi l’aveva drogata e poi violentata non ha fatto nulla per aiutarla, impedendo persino che fosse soccorsa. “Meglio lei morta che noi in galera”, è la frase pronunciata da alcuni dei presunti responsabili, riferita da alcuni testimoni.

Desirée Mariottini aveva 16 anni ed era di Cisterna di Latina, piccolo comune di quasi 37mila abitanti in provincia di Latina.

Secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera, il caso della ragazza era stato segnalato lo scorso agosto ai servizi sociali, al Sert e al Tribunale dei minori per un episodio in cui era stata accusata di spacciare Rivotril.

“Da agosto era noto a tutti che Desirée frequentasse ormai abitualmente certi ambienti. E sempre più spesso mancava di casa per giornate intere”, si legge sul Corriere.

La ragazza era affidata ai nonni. I genitori, separati, erano tornati a parlarsi proprio per provare ad aiutare la figlia. Ma la madre Barbara Mariottini, sentita ieri a piazzale Clodio, non immaginava che la situazione della figlia fosse così problematica.

Nella percezione della famiglia, il rapporto della ragazza con le droghe è precipitato nel giro di 10 giorni, conducendola da un’assunzione saltuaria alla dipendenza.

Il padre, Gianluca Zuncheddu, si trova agli arresti domiciliari. Nel 2002 era stato arrestato nell’operazione “Bassotti” perché ritenuto uno dei capi-bastone dello spaccio a Latina.

Secondo il suo racconto, aveva provato a salvare la figlia dai pusher in diverse occasioni. L’ultima volta, l’aveva anche schiaffeggiata e la ragazza aveva chiamato il 113.

Poiché all’uomo era vietato avvicinarsi alla madre di Desirée per un altro procedimento penale, dopo qualche giorno gli sono stati notificati gli arresti domiciliari.

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