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Nuova tassa auto, come funziona il sistema bonus-malus

Carl Court/Getty Images
Di Olimpia Troili
Pubblicato il 6 Dic. 2018 alle 12:48 Aggiornato il 10 Gen. 2019 alle 20:01

La nuova tassa auto è in realtà un vero e proprio sistema “bonus-malus” sulle emissioni di cO2 sugli acquisti di auto nuove.

Inserita con un emendamento nella legge di bilancio, la norma prevede da gennaio 2019 che all’atto di acquisto di un’auto nuova sia dovuto il pagamento di una imposta parametrata alle emissioni di anidride carbonica della vettura.

Come funziona la nuova tassa auto CO2

Sotto i 110 grammi di CO2 per chilometro non si paga nulla; sopra questa quota si inizia a pagare una cifra fissa che parte da 150 euro per le vetture fino a 120 g/km e che sale progressivamente fino ad un massimo di 3000 euro per le auto che emettono oltre 250 g/km.

Il sistema di incentivi sulle nuove auto

Parallelamente viene istituito un sistema di incentivi, sempre basato sulle emissioni di CO2, che riconosce un contributo di 1.500 euro per l’acquisto di auto che emettono tra 70 e 90 grammi per chilometro e che sale a 3.000 euro per quelle tra 20 e 70 gr/km fino ad arrivare a 6.000 euro per le auto che emttono da zero a 20 gr/km.

I problemi della nuova tassa auto su CO2

Una nuova tassa, quindi, che però sta palesando, nelle prime simulazioni, una serie di paradossi. Ad esempio per una Panda si pagherà più che per una Bmw da 50mila euro. Oppure non ci saranno incentivi per chi acquistarà l’ibrida Toyota Rav4, che inoltre sarà tassata.

Ma il vero paradosso riguarda le auto diesel: mentre praticamente tutti i Paesi europei stanno disincentivando l’acquiste di auto a gasolio, in Italia la nuova tassa invece le premierebbe.

Le auto diesel, infatti, emettono molta meno CO2 di quelle a benzina che invece sono molto più pulite dal punto di vista delle polveri sottili.

Nuova tassa Co2: il “caso Panda”

La vettura più venduta in Italia, la Panda 1.2 a benzina euro 6 (prezzo di listino circa 11mila euro) con i suoi 125 grammi di CO2 per chilometro (dati Quattroruote) pagherebbe un’imposta di 300 euro, una cifra più altaa di una grande berlina tedesca con motore diesel. La Bmw 518d, ad esempio, un duemila diesel euro 6 da oltre 53mila euro, con i suoi 116 gr/km pagherebbe solo 150 euro.

Pagheranno più della Bmw anche le versione Gpl e metano della stessa Panda, che normalmente circolano anche nei giorni di blocco del traffico nelle città, avendo rispettivamente emissioni di 129 gr/km e 125 gr/km. Non pagherà nulla, invece, l’unica versione diesel della Panda, la 4X4, che ha un valore di CO2 di 96 grammi al chilometro.

Auto nuove con incentivo all’acquisto

A incassare il massimo incentivo previsto – 6.000 euro – sono due modelli elettrici: la Nissan Leaf (costo) 33mila euro) e la Renault Zoe (costo 25mila euro).

Nuova tassa auto | Polemiche tra Lega e M5s

Da una parte il Movimento 5 stelle, che difende strenuamente le nuove misure sulle auto: “In questo momento c’è un emendamento approvato alla Camera. Quella è una misura alla quale noi teniamo tantissimo” ha spiegato la deputata M5s Lucia Azzolina.

Perché, per il Movimento 5 stelle, il futuro è l’elettrico: “Noi stiamo inquinando le nostre città. Ci stiamo ammalando. Moriamo di inquinamento”.

Dall’altra parte la Lega di Salvini, che si è schierato contro la nuova tassa: “Sono assolutamente contrario ad ogni forma di nuova tassa su un bene già ipertassato in Italia” la posizione del vicepremier.

“Se ci sono bonus per chi vuole cambiare, benissimo” sottolinea Salvini “ma non penso che ci sia qualcuno che ha un euro3 diesel per il gusto di avere la macchina vecchia, evidentemente non ha i soldi per comprarsi la macchina nuova”.

Salvini però parla di altro. Perché, come ha spiegato Di Maio, “non c’è nessuna nuova tassa sulle auto già in circolazione”. Il nuovo sistema bonus-malus, infatti, si applicherebbe solo al momento dell’acquisto della nuova auto.

Nuova tassa auto | La spiegazione di Di Maio

La norma sul bonus malus per l’acquisto di un’auto introdotta in manovra alla Camera “sarà migliorata al Senato”. È quanto assicura il vicepremier, Luigi Di Maio, in una diretta Facebook.

“In manovra è passata una norma, un bonus per le auto che inquinano meno. Non solo quelle elettriche, ma anche quelle a metano e quelle ibride” spiega Di Maio “per fare questo abbiamo inserito il meccanismo del bonus malus per le auto che si comprano nuove”.

Per le vecchie auto, quindi, “non c’è alcuna tassa. Se vado ad acquistare una nuova macchina, e il discorso vale sia per auto a metano, ibride o elettriche ci sono degli sconti fino a 6.000 euro”.

Nuova tassa auto | L’allarme della Cgia

La CGIA di Mestre esprime però un secco no all’ipotesi di una ulteriore tassazione sulle nuove auto a benzina e diesel per favorire l’acquisto di quelle elettriche. “Già oggi in Italia sul settore dell’auto grava un carico fiscale di oltre 70 miliardi di euro all’anno” dichiara Paolo Zabeo della CGIA “un record negativo che nessun altro Paese ci invidia”.

Con questa “ennesima stangata”, inoltre, “a pagare un conto salato sarebbe anche una buona parte dei 150 mila addetti che trovano lavoro nel settore dell’autoriparazione”.

Incentivando l’elettrico a scapito delle auto alimentate a benzina o diesel, “molti meccanici auto, ad esempio, rischierebbero di veder crollare il proprio fatturato, visto che le auto elettriche presentano pochissime parti mobili”.

E “non è da escludere che tra elettrauto e meccanici nel giro di un paio di anni sarebbero almeno 50 mila addetti che sarebbero costretti a trovarsi un altro lavoro”.

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