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Cosa è successo il 18 novembre nel mondo

Le notizie senza giri di parole

Di TPI
Pubblicato il 18 Nov. 2015 alle 19:55

Il Consiglio francese del culto musulmano ha annunciato che venerdì 13 novembre diffonderà in 2.500 moschee francesi una preghiera che condanna ogni forma di terrorismo.

Nel corso di un blitz condotto questa mattina dalla polizia francese a Saint-Denis, nord di Parigi, sono stati arrestati sette uomini e una donna, che sarebbero coinvolti negli attacchi a Parigi. Un presunto attentatore è stato ucciso e una donna si è fatta esplodere in aria, causando la morte di altre due persone.

La polizia svedese è alla ricerca di un uomo sospettato di “pianificazione di atti terroristici”.

Il rugbista della nazionale neozelandese Jonah Lomu è morto all’età di 40 anni per complicazioni determinate dalla sua patologia.

Secondo un sondaggio governativo, quasi la metà delle giapponesi lavoratrici subisce forme di discriminazioni al lavoro dopo l’inizio di una gravidanza.

L’attore americano Charlie Sheen ha annunciato durante un’intervista televisiva di essere affetto dal virus dell’HIV.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon non andrà in visita in Corea del Nord, la prossima settimana, contrariamente a quanto precedentemente annunciato. 

L’Isis ha dichiarato di aver ucciso un ostaggio cinese e uno norvegese, e ha diffuso l’immagine dell’ordigno che avrebbe abbattuto l’aereo russo precipitato nel Sinai.

Il prete italiano Piero Parolari è stato ferito in un attacco nella città di Dinajpur, in Bangladesh, dove lavorava da decenni come medico.

Secondo un report dell’organizzazione Human Rights Watch, i rifugiati afghani che vivono da decenni in Pakistan sarebbero sottoposti a diversi tipi di discriminazioni, tra cui arresti arbitrari e distruzione delle proprietà private.

Due agenti di polizia sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco in Arabia Saudita durante un attacco avvenuto mentre stavano pattugliando una zona del governatorato di Qatif, a est del Paese.

Almeno 32 persone sono state uccise e circa 80 ferite a causa dell’esplosione di una bomba al mercato della città di Yola, nel nordest della Nigeria. Secondo le autorità, l’attacco sarebbe attribuibile al gruppo estremista Boko Haram. 

L’ex capo della sicurezza nigeriano Sambo Dasuki è stato accusato di aver ostacolato la lotta contro Boko Haram. Avrebbe rubato 2 miliardi di dollari dalle casse dello stato.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, da domenica 15 novembre, 33 miliziani dell’Isis sarebbero rimasti uccisi in seguito agli attacchi aerei francesi con il supporto delle forze aeree russe.

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