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È morto il vignettista Vincino

Il celebre autore si è spento all'età di 72 anni

Di Marta Facchini
Pubblicato il 21 Ago. 2018 alle 18:48 Aggiornato il 21 Ago. 2018 alle 18:49

È morto a 72 anni il vignettista siciliano Vincino. Pseudonimo di Vincenzo Gallo, era nato a Palermo nel 1946.

“Hai disegnato i grandi mostri della politica italiana… e mi hai lasciato solo con i mostriciattoli!”, scrive Vauro Senesi su Twitter per ricordare l’amico e collega con cui lavorò per anni e del quale fu complice nella riedizione delle storiche riviste Il Clandestino e Il Male.

Durante l’anno della contestazione giovanile nel 1968, milita in Lotta Continua a Palermo. L’anno successivo incomincia a collaborare con il quotidiano L’Ora di Palermo, seguendo da disegnatore il processo sulla strage di viale Lazio.

Nel 1972 viene chiamato a Roma al giornale di Lotta Continua, dove resta fino al 1978 quando fonda e dirige L’avventurista, inserto satirico dello stesso giornale del movimento. Nello stesso anno partecipa alla nascita della storica rivista Il male, di cui sarà direttore per quattro anni (dei cinque in cui venne pubblicata), fino alla chiusura, nel 1982.

Tra il 1984 e il 1985 è direttore di Ottovolante, quotidiano di satira uscito per dieci giorni, cui hanno collaborato diversi importanti vignettisti: Roland Topor, Andrea Pazienza, Guido Buzzelli, Bernard Willem Holtrop, Jean-Marc Reiser, Jacopo Fo.

Nel 1985 incomincia a collaborare a Telelora con un ciclo televisivo chiamato Patate, otto trasmissioni di satira politica. Nello stesso anno inizia a collaborare con Il Clandestino, supplemento de l’Espresso, e contemporaneamente con Tango, supplemento de L‘Unità, e con Linus.

Nel 1987 Vincino è direttore di Zut. A causa di un servizio sull’amante di Scalfari perde il lavoro e viene licenziato.

Sempre nel 1987 incomincia la sua lunga e proficua collaborazione con il Corriere della Sera. Nel 1988 esce Cuore e Vincino ne diventa una delle colonne portanti, fino alla chiusura.

Nel frattempo collabora con il Sabato, acquistando così la nomea di “vignettista dai facili costumi” che si porterà fino al 1995, quando comincia a lavorare a Il Foglio, con cui ha collaborato fino all’ultimo.

Nel 1987 con Vauro, Riccardo Mannelli e Saviane fa risorgere Il Clandestino; poi nel 1988 collabora con Boxer di Vauro, supplemento de Il manifesto, di cui dirige un numero.

Inoltre fonda e dirige la rivista Xl.

Partecipa poi alle esperienze di altre piccole pubblicazioni minori del settore: Quaderno del Sale, Bauhaus, Avaj, L’eco della carogna, Emme e molte altre.

Nel 1987 nasce sua figlia Costanza e nel 1990 la seconda figlia Caterina.

Nell’ottobre del 2011, insieme con Vauro Senesi, rifonda la storica rivista di satira Il Male, che dura due anni.

“Ci mancherà la sua dissacrante ironia, la sua capacità di fare editoriali politici con un disegno appena abbozzato, il suo impegno di uomo libero. Ci mancherai Vincino”, scrive su Twitter l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

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