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Dopo 18 anni in parlamento non viene rieletto e torna a fare il commesso: la storia

Dalle aule di Montecitorio agli scaffali di un grande magazzino, da deputato della Repubblica ad addetto alla vendita di prodotti per la casa e per il giardino, la parabola dell’ex deputato di Liberi e Uguali

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 4 Giu. 2018 alle 12:03 Aggiornato il 4 Giu. 2018 alle 12:10

Michele Mognato, attivista politico e ora ex deputato del parlamento italiano, è tornato a fare l’addetto vendite in un magazzino all’ingrosso di Marghera, Venezia, dove era in aspettativa.

Dalle aule di Montecitorio agli scaffali di un grande magazzino, da deputato della Repubblica ad addetto alla vendita di prodotti per la casa e per il giardino: questa è la parabola dell’ex deputato di Liberi e Uguali (prima ancora Pd).

“Non nascondo che questo passaggio è stato forte. Sarebbe ipocrita negarlo. Però sapevo che poteva arrivare il giorno in cui dalla politica sarei tornato alla vita reale”, ha commentato Mognato che ora si dedica al lavoro che aveva momentaneamente abbandonato a favore della carriera politica.

Dalle votazioni del 4 marzo, infatti, Michele Mognato, ha scelto di non cercare un posto di comodo all’interno della politica, ma di tornare alla sua vita di sempre.

Un cambiamento di vita drastico anche dal punto di vista economico dal momento che è passato dagli oltre diecimila euro di indennità parlamentare al normale stipendio di 1250 euro netti al mese.

“Nella vita ho sempre lavorato, ho fatto il cameriere, il postino stagionale, poi sono entrato alla Metro facendo anche il sindacalista. Non mi fa paura il lavoro. Sono sereno, ho imparato tutto sui prodotti casalinghi che vendo all’ingrosso” ha raccontato Mognato a La Repubblica.

”Tra chi mi riconosce c’è un misto di reazioni. C’è chi mi guarda incredulo, stupito, e si chiede come sia possibile che non abbia cercato o ricevuto un incarico politico di parcheggio”.

“C’è chi non riesce a trattenere un sorriso di soddisfazione e chi invece, dopo avermi visto, sparisce e non è più interessato a rivedermi: evidentemente, nel silenzio, matura l’idea che se non hai più potere non servi più a nulla”.

“Da un lavoro ci si può dimettere, dalla passione politica mai. È da 40 anni che milito nella sinistra, ho cominciato quando ne avevo 16 nel Movimento studentesco. Non credo che smetterò mai. Continuo a partecipare all’evoluzione del progetto di Leu”, ha concluso Mognato dicendo inoltre:

”Io ho sempre interpretato il mio impegno come qualcosa di completo e totalizzante dal quale non stacchi mai. Ho avuto il 96 per cento di presenze in Parlamento, un dato che parla da sé. Oggi che lavoro come una persona ‘normale’, con gli orari, come dipendente, quando ho fatto le mie ore e ho timbrato il cartellino, stacco”.

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