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La modella inglese rapita a Milano: “Ho dovuto far innamorare il mio rapitore”

Chloe Ayling

Chloe Ayling è stata rapita nel luglio 2017 e il suo rapitore è stato condannato a 16 anni di carcere

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 17 Lug. 2018 alle 09:26 Aggiornato il 17 Lug. 2018 alle 09:34

La modella inglese Chloe Ayling  venne tenuta segregata prima in un appartamento di Milano, e successivamente in una baita a Torino, tra l’11 e il 17 luglio 2017.

La modella ha raccontato di essere arrivata a Milano attirata dalla proposta di un servizio fotografico. Secondo il suo racconto, la mattina successiva all’arrivo, mentre si trovava in un negozio situato nella parte sud della città, era stata aggredita da cinque uomini che le avevavo somministrato della droga contro la sua volontà con un’iniezione.

La modella sostiene di essersi risvegliata mentre era dentro il bagagliaio di un’auto e di essere poi stata condotta in un casolare isolato.

Chloe Ayling aveva raccontato che durante il rapimento non era stata sottoposta a violenza o molestata sessualmente.

Adesso la modella è tornata a raccontare cosa è successo nei giorni in cui era stata sequestrata.

La ragazza ha dichiarato che dopo due giorni incatenata ad un termosifone, ha accettato di dormire nello stesso letto con il suo rapitore.

“Più continuavamo a parlare, più il legame si formava e quando mi sono resa conto che stavo iniziando a piacergli, ho capito che dovevo usarlo a mio vantaggio “, ha affermato la modella.

Prima di essere rilasciata, la modella avrebbe subito minacce di essere venduta all’asta secondo quanto riferito dai pubblici ministeri.

“Pensavo che quello che stava dicendo fosse tutto vero e non ne ho mai dubitato perché era così dettagliato nelle risposte alle mie domande”, ha raccontato la modella.

Ma, secondo quanto confessato dalla ragazza, il suo rapitore le avrebbe anche chiesto di poterla baciare e di avere con lei una relazione amorosa.

“Ho pensato fosse la mia occasione per scappare”, ha spiegato la Ayling.

“Quanto ho visto come ha reagito quando stavo parlando di cose che sarebbero potute succedere in futuro è stato molto contento e ne parlava sempre. È stata la sua risposta a farmi capire che dovevo continuare a comportarmi così”.

Quando il rapitore ha capito che non sarebbe stato pagato alcun riscatto per il rilascio della modella, ha deciso di portarla al consolato britannico di Milano e di porre così fine al suo sequestro.

In attesa dell’apertura dell’ambasciata, i due sono stati visti insieme in un bar.

“Può sembrare strano”, ha spiegato la modella, “ma non vedo perché avrei dovuto stare sulla difensiva con una persona che stava iniziando a provare qualcosa per me e su cui facevo affidamento per tornare ad essere libera”.

Di recente, la Corte d’Assise di Milano ha condannato a 16 anni e 9 mesi di carcere (un mese in più rispetto alla richiesta dell’accusa) il polacco Lukasz Herba per il rapimento della modella.

In sua difesa, il ragazzo aveva detto di aver incontrato precedentemente la ragazza e di essersi innamorata di lei.

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