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Il ministero della Difesa contro i militari dalle “taglie forti”: se non dimagriscono rischiano il posto

Di Giulia Angeletti
Pubblicato il 23 Nov. 2018 alle 19:12

Buone novità in arrivo per tutti quei militari italiani di buona forchetta: la direttiva dell’Esercito che riguardava tutte quelle situazioni di “eccesso ponderale” e che prendeva in considerazione la possibilità di congedo per inidoneità – anche nonostante i 730 giorni concessi per tornare in linea – è stata sospesa.

Tale direttiva imponeva quindi ai membri dell’esercito decisamente “appesantiti” di perdere peso, altrimenti avrebbero perso il lavoro; e, nonostante il blocco, tale indicazione continua a rimanere valida, soprattutto a fronte del particolare lavoro che i militari sono chiamati a svolgere.

La sospensione della direttiva, infatti, è stata accompagnata dalla richiesta allo Stato Maggiore della Difesa di stilare un documento in cui viene delineato un percorso ad hoc per ogni soldato che necessiti di una “rimessa in forma”. Il percorso dovrà essere impostato sulla base anche dell’età e del ruolo ricoperto dal singolo soldato.

Come infatti hanno chiarito alcune fonti del ministero della Difesa “Non sarà un provvedimento-capestro, si tratterà dell’individuazione di un percorso guidato che consenta di tenere conto anche dell’età e dell’incarico ricoperto”.

Verrà perciò attuata una sorta di differenziazione sulla base delle particolari situazioni e caratteristiche personali, quali appunto l’età, il sesso e il ruolo; le soluzioni che verranno predisposte potranno inoltre coinvolgere anche il personale sanitario militare.

Ministero Difesa Militari Sovrappeso | I motivi della sospensione della direttiva

Ma qual è il motivo della sospensione della direttiva? Le stesse fonti della Difesa spiegano che “Vogliamo intervenire in questo senso perché finora i provvedimenti assunti erano scomposti. Se la Forza Armata, com’è giusto che sia, riscontra che l’obesità è un problema allora il militare deve essere seguito. Abbiamo visto casi di soldati abbandonati o spinti persino a operarsi per riduzioni dello stomaco. Non è così che si affronta un problema, ma seguendo il militare e aiutandolo e in questo senso la circolare Interforze seguirà questa direzione, quella di un supporto al militare che soffre di obesità sotto ogni punto di vista. La soluzione non è metterli alla porta, ma aiutarli”.

Il programma potrà prevedere dei limiti temporali per raggiungere l’indice di massa corporea desiderato a fronte dell’incarico che si svolge, mentre la certezza è che  la direttiva avrà il fine di evitare “possibili disparità di trattamento tra personale appartenente a diverse forze armate”.

Inoltre dovrà essere attribuita, come già anticipato, “maggior importanza a parametri influenti sul peso corporeo quali età, incarico assegnato, reparto di impiego, reale possibilità di svolgere attività fisica in relazione alle mansioni attribuite”.

Queste nuove disposizioni, in conclusione, varranno per tutti i militari taglia XXL: Esercito, Areonautica e Marina.

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