Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Migranti, polizia sgombera piazzale Spadolini a Roma: “Si vuole colpire il cuore della solidarietà nel Paese”

Ennesimo sgombero della Polizia effettuato poco dopo le 7 del mattino alle spalle della stazione Tiburtina a Roma. Dieci migranti sono stati condotti a via Patina per il riconoscimento

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 17 Gen. 2019 alle 11:48 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:28

Poco dopo le 7 di mattina di giovedì 17 gennaio, la polizia si è presentata a piazzale Spadolini a Roma, alle spalle della stazione Tiburtina, e ha richiesto ai migranti lì presenti, circa una decina, di seguirli a via Patina, in Questura, per un possibile riconoscimento e ha deciso di sgomberare l’area occupata dai migranti.

Questo è quanto denuncia l’associazione Baobab Experience che dallo sgombero di piazzale Maslax nel novembre 2018, stava prestando aiuto ai migranti ora defluiti a piazzale Spadolini.

Secondo quanto denunciano i volontari, l’Ama, l’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti a Roma, ha provveduto a prelevare le coperte dei migranti e a buttarle via.

“Dieci ragazzi sono stati portati via, siamo di fronte all’ennesimo sgombero, mancano i posti per l’accoglienza a Roma e l’unica risposta è mandare la polizia, colpire anche chi porta solidarietà ai migranti. In queste settimane piazzale Spadolini era diventato un centro quasi commovente per quanta gente è venuta a portare cibo e vestiti, si vuole colpire il cuore della solidarietà nel Paese”, ha detto a TPI Andrea Costa, portavoce di Baobab Experience.

Proprio pochi giorni prima di questo nuovo sgombero, TPI era andata a verificare le condizioni dei tanti migranti che a piazzale Spadolini avevano trovato un nuovo punto di raccolta per cercare di riparsi dal freddo e ottenere un minimo di assistenza.

“Ora dormono sotto la pensilina della stazione Tiburtina, in questo momento ci sono in strada donne e bambini che supplicano di essere portati subito “a casa” perché si gela. I centri a loro dedicati non apriranno prima delle 20 e 40 e siamo qui a stringerci nei cappotti e nelle coscienze in attesa che i volontari li possano portare a destinazione”, aveva spiegato Andrea Costa. (Qui il reportage completo). 

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version