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Nel Mediterraneo sono morti 400 migranti in 4 giorni

Credit: Getty Images

Il tragico bilancio dell'IUnhcr: dall'inizio dell'anno le vittime sono più di mille

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 4 Lug. 2018 alle 09:44 Aggiornato il 4 Lug. 2018 alle 11:42

Circa 400 migranti sono morti negli ultimi 4 giorni nel Mediterraneo mentre cercavano di arrivare sulle coste italiane.

A lanciare l’allarme è stato l’Unhcr, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati e che ha più volte raccontato le tragedie che hanno interessato il Mediterraneo.

L’ultimo naufragio a largo della Libia è avvenuto il 2 luglio 2018.

L’Unhcr aveva lanciato l’allarme con un tweet, segnalando che 114 persone risultavano disperse.

“Un altro triste giorno in mare: oggi 276 rifugiati e migranti sono stati fatti sbarcare Tripoli, inclusi 16 sopravvissuti di un’imbarcazione che portava 130 persone, delle quali 114 sono ancora disperse in mare”, si legge nel tweet della sezione libica dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati.

Un secondo incidente si è invece verificato il primo luglio, quando l’Unhcr aveva riportato che un barcone si era rovesciato: 63 persone erano risultate disperse, mentre altre 41 erano state soccorse dalla Guardia costiera libica.

Un terzo naufragio era invece avvenuto il 29 giugno, sempre al largo delle coste libiche.

In quell’occasione, erano stati recuperati in mare anche i corpi di tre bambini senza vita. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, ci sarebbero 100 dispersi.

A bordo del gommone si trovavano 120 migranti.

Dall’inizio dell’anno, sono quasi mille i migranti e rifugiati morti nel Mediterraneo.

Secondo gli ultimi dati resi noti a Ginevra dall’Oim, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione, dal primo gennaio 2018 al 27 giugno scorso, 972 uomini, donne e bambini hanno perso la vita mentre tentavano di raggiungere l’Europa via mare.

Di questi 653 sono deceduti sulla rotta del Mediterraneo centrale tra l’Africa del nord e l’Italia.

Il primo luglio, il numero dei morti in mare ha raggiunto le mille persone.

Un bilancio destinato ad aggravarsi, con l’ultimo naufragio al largo della Libia. Qui l’intervista al ministro Toninelli “Non ho mai ordinato alla Guardia Costiera di non intervenire in mare, le Ong fanno disinformazione”.

Nel complesso, il numero di migranti che raggiungono l’Italia via mare è in calo rispetto ai dati dello scorso anno, ma la percentuale di coloro che muoiono nel tentativo di raggiungere l’Italia è in aumento.

Secondo i dati diffusi dalle associazioni umanitarie, il 9 per cento dei migranti che cercano di arrivare sulle coste europee è annegato o scomparso nel Mediterraneo.

“Vi è un aumento allarmante delle morti in mare al largo della costa libica”, ha detto il capo della missione della Iom Libia Othman Belbeisi, aggiungendo: “I trafficanti sfruttano la disperazione dei migranti per andarsene prima che ci siano ulteriori repressioni sulle rotte del Mediterraneo da parte dell’Europa”.

Inoltre, dal 28 giugno al primo luglio, circa mille migranti sono stati rimandati in costa libica dalla guardia costiera libica, che ha intercettato le piccole imbarcazioni mentre si dirigevano verso il mare aperto.

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