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Migrante ucciso in Calabria, arrestato il presunto omicida

Si tratta dell'agricoltore 43enne finito sotto indagine nei giorni scorsi: l'uomo è ora nel carcere di Vibo Valentia

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 7 Giu. 2018 alle 10:29 Aggiornato il 15 Giu. 2018 alle 10:19

I carabinieri di Vibo Valentina hanno arrestato l’uomo indagato per l’omicidio di Sacko Soumayla, l’attivista sindacale maliano ucciso a colpi di fucile in Calabria la sera del 2 giugno 2018.

Si tratta di un agricoltore 43enne del posto, Antonio Pontoriero, già raggiunto da un avviso di garanzia nei giorni scorsi. L’uomo, dopo essere stato fermato, è stato portato nel carcere vibonese.

Gli inquirenti escludono il movente razziale. A coordinare le indagini la procura di Vibo Valentia, con il pm Luca Ciro Lotoro.

Soumayla, attivista del sindacato di base Usb, è stato ucciso dopo essersi addentrato con altri due immigrati in una fabbrica abbandonata nella zona di San Calogero, probabilmente per cercare vecchie lamiere e altro materiale con cui poter costruire un riparo.

Mentre i tre erano nell’ex Fornace, qualcuno ha sparato contro di loro e il primo proiettile ha colpito Soumayla alla testa.

A quel punto gli spari si sono diretti contro gli altri due: Madiheri Drame, 30 anni, è stato colpito a una gamba, mentre Madoufoune Fofana, di 27 anni, è riuscito a ripararsi, rimanendo illeso. È stato lui a dare l’allarme.

I tre uomini erano regolarmente residenti in Italia e vivevano nella tendopoli di San Ferdinando, il campo che pochi mesi prima era stato in parte distrutto dall’incendio che aveva causato la morte di Becky Moses.

Il campo doveva essere sgomberato già tempo fa e i braccianti, impiegati principalmente nelle piantagioni della Piana di Gioia Tauro, dovevano essere spostati in un nuovo accampamento.

La soluzione, che era stata definita temporanea, non è risultata sufficiente per ospitare tutti i braccianti, per cui in molti hanno trovato nuovamente un rifugio di fortuna nel campo di San Ferdinando.

Lunedì 4 giugno, dopo l’omicidio di Soumayla, l’Unione sindacale di base (Usb) ha indetto uno sciopero generale dei braccianti.

Durante la manifestazione, TPI ha contattato Drame, che ha raccontato come si sono svolti i fatti.

Alcuni dei dimostranti hanno duramente criticato il neo-ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per alcune sue dichiarazioni contro i migranti, in particolare quella secondo cui la vita dei richiedenti asilo accolti in Italia sarebbe “una pacchia”.

Ai manifestanti Salvini ha risposto su Twitter con l’hashtag #colpadisalvini.

Sono Sacko Soumayla e ieri mi hanno ucciso in Calabria, ma Salvini pensava che la mia vita fosse una pacchia

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