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Caserta, migrante denuncia di essere stato ferito con una pistola ad aria compressa

Migrante ferito al volto nel Casertano.

È l'ottavo caso. Il migrante originario della Guinea è ospite di un centro di accoglienza di San Cipriano d'Aversa, dove è avvenuto il fatto giovedì sera

Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 27 Lug. 2018 alle 17:47 Aggiornato il 27 Lug. 2018 alle 17:54

Un migrante originario della Guinea e ospite di un centro di accoglienza di San Cipriano d’Aversa nel Casertano ha denunciato di essere stato colpito in pieno volto con una pistola ad aria compressa.

Il fatto sarebbe accaduto nella serata di giovedì, in pieno centro. Il richiedente asilo ha sporto denuncia ai carabinieri.

Il giovane ha riportato una ferita superficiale, guaribile in pochi giorni: alle forze dell’ordine ha raccontato di essere stata avvicinato da due ragazzi in moto che hanno aperto il fuoco con l’arma ad aria compressa colpendolo al volto.

Solo qualche settimana fa, a Caserta si verificò un episodio simile. In quel caso furono due richiedenti asilo a sporgere denuncia, uno dei quali rimase ferito.

A Vicenza, invece, un operaio di origini capoverdiane è stato raggiunto da un proiettile esploso dal fucile di un argentino.

Stava lavorando su una pedana mobile, a circa 7 metri di altezza, quando ha sentito il rumore di un colpo e ha avvertito un dolore alla schiena. Ha iniziato a perdere sangue ed è stato portato all’ospedale di San Bassano di Vicenza.

L’uomo stava montando le luminarie per la festa del paese. La vittima è impiegato in una ditta di impianti elettrici, a Cassola, nel Vicentino.

Secondo il Giornale di Vicenza, che ha raccontato la storia, i carabinieri sono risaliti al punto da cui è il colpo è stato esploso, il terrazzo di un’abitazione privata.

Nella casa sono state trovate munizioni e la carabina usata per il colpo che ha ferito l’operaio.

L’uomo che ha esploso il colpo è stato denunciato per lesioni personali aggravate ed esplosioni pericolose. L’indagato, un 40enne disoccupato che vive a Bassano, avrebbe sostenuto di aver voluto sparare a un piccione. Nell’appartamento non ci sarebbero elementi tali da far presupporre che dietro al gesto vi siano motivazioni di odio razziale.

La dinamica della vicenda ricorda quella dell’uomo che ha sparato con una pistola ad aria compressa a una bimba rom di un anno a Roma lo scorso 17 luglio, ferendola gravemente alla schiena.

L’uomo, Mario Arezzo, aveva sparato un colpo dal balcone della sua abitazione nei pressi di viale Palmiro Togliatti, colpendo la piccola che stava passeggiando con la madre. “Stavo provando la pistola, che si era inceppata, ed è partito un colpo per sbaglio”, ha detto alla polizia appena è stato rintracciato.

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