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Meningite fulminante, morto bambino di 2 anni: era stato dimesso dall’ospedale per “influenza”

Di Redazione TPI
Pubblicato il 21 Gen. 2019 alle 18:48 Aggiornato il 22 Gen. 2019 alle 20:55

Un bambino di due anni è morto per sepsi da meningococco poche ore dopo essere stato dimesso dall’ospedale, dove i medici hanno scambiato il caso di meningite con una banale influenza.

È avvenuto all’Ospedale Maggiore di Bologna nella notte tra il 18 e il 19 gennaio scorso. Dopo la morte del bambino sono immediatamente scattate le profilassi, come da protocollo, “da meningite” nei confronti di tutti gli operatori sanitari presenti in qui drammatici momenti in ospedale e dell’intero nucleo familiare del piccolo, residente a Bologna: in tutto si tratta di 34 persone.

Dall’indagine epidemiologica è emerso che il bambino non frequentava l’asilo e “nessuna comunità al di fuori dei contatti famigliari stretti”. Sono attualmente in corso ulteriori interventi preventivi rivolti ai contatti stretti e agli operatori sanitari coinvolti.

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Il bambino era stato portato al Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Maggiore nella mattina di venerdì 18 gennaio a causa dell’alta febbre. “Alla valutazione clinica il bambino, in buone condizioni generali, presentava una infiammazione alle alte vie respiratorie e rispondeva alla terapia di paracetamolo, condizioni comuni in periodo di picco influenzale che non hanno richiesto ulteriori provvedimenti” si legge in una nota dell’ospedale.

Il bambino è stato quindi dimesso poco con terapia antipiretica e antiinfiammatoria, come se si trattasse di una banale influenza. Ma in serata, “alle 20.01”, il bambino è stato nuovamente portato al Pronto Soccorso a causa del peggioramento delle sue condizioni.

“Alla immediata valutazione le condizioni generali apparivano molto gravi, con segni evidenti di shock settico in atto. Immediate le terapie di supporto vitale, alle quali tuttavia il bambino non ha risposto” spiegano dall’ospedale. “Ricoverato in Rianimazione, il bimbo è quindi deceduto nella notte tra il 18 e il 19 gennaio 2019”.

Gli accertamenti microbiologici hanno identificato la presenza di Neisseria mengitidis, ceppo del meningococco di tipo B, confermando la diagnosi clinica di shock settico che, quando provocato da tale batterio, ha un’altissima percentuale di mortalità.

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