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    Cosa prevede il Memorandum of Understanding per la Nuova via della seta

    Il presidente cinese Xi Jinping e il premier Giuseppe Conte. Credit: Alberto PIZZOLI/AFP
    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 23 Mar. 2019 alle 12:50 Aggiornato il 23 Mar. 2019 alle 13:02

    Il presidente cinese Xi Jinping e il premier Conte hanno firmato a Palazzo Madama il Memorandum  of Understanding per la creazione della Via della Seta.

    L’iniziativa è anche nota come Belt and Road Initiative e ha l’obiettivo di connettere Cina ed Europa: il progetto è stato avviato nel 2013 proprio per promuovere il ruolo della Cina nelle relazioni commerciali globali, in particolare in Europa.

    L’accordo ha un valore simbolico importante e rappresenta una cornice dentro la quale costruire le future relazioni Roma-Pechino.

    Ad accompagnare la firma dell’intesa, anche la stipula di 10 accordi tra imprese (alcuni dei quali riguardano direttamente i porti di Trieste e Genova) e 19 accordi istituzionali, tra cui il via libera dell’esportazione del seme bovino e la restituzione alla Cina di 796 reperti archeologici.

    In generale, i settori della cooperazione previsti dal MoA sono quelli di trasporti, logistica e infrastrutture, al cui interno sono comprese anche le reti energetiche e di telecomunicazioni e nuove procedure per gli appalti.

    Punto importante anche la cooperazione culturale che verrà ampliata tramite università, think tank e mezzi di comunicazione.

    Le imprese: 

    Tra i firmatari degli accordi commerciali vi è la Cassa depositi che ha siglato un’intesa con la Bank of China per la creazione di  un partenariato strategico utile al finanziamento delle imprese italiane in Cina.

    Anche l’Eni ha siglato un memorandum con la Bank of China, mentre Ansaldo Energia ha firmato due intese: la prima sulla collaborazione tecnologica per sviluppare turbine a gas con Ugtc, la seconda per la fornitura di una turbina a Shanghai Electric e Benxi Steel.

    A firmare un accordo con il colosso cinese delle costruzioni Cccc sono state invece l’Autorità portuale di Trieste e di Genova, mentre la Snam si è inserita nel Silk Road Fund.

    Il gruppo Danieli ha portato a casa un contratto con China Camc Engineering per costruire un complesso siderurgico in Azerbaijan.

    A beneficiare dell’accordo anche l’Istituto per il commercio estero, che grazie ad un’intesa con il colosso dell’elettronica Suning punta a creare una piattaforma di promozione dello stile di vita italiano in Cina.

    Gli accordi istituzionali:

    Sono 19 gli accordi istituzionali firmati tra Italia e Cina in diversi ambiti che vanno dal settore della tecnologia, con intese che coinvolgono startup e commercio elettronico.

    L’Agenzia spaziale italiana per esempio si impegna da oggi a lavorare con la controparte cinese per la realizzazione di un satellite per la rilevazioni geofisiche.

    Per quanto riguarda il settore agricolo, è stato firmato un accordo per l’esportazione delle arance, come anticipato nei giorni scorsi, a cui si affianca la vendita nel mercato cinese di carne suina congelata e del seme bovino.

    L’intesa prevede anche la restituzione a Pechino di 796 reperti, la promozione congiunta dei siti Unesco e il gemellaggio di Verona con Hangzhou.

    Cina e Italia hanno anche deciso di eliminare le doppie imposizioni fiscali. 

    Sempre in ambito culturale si inseriscono gli accordi tra Rai e China Media Group  quello tra Ansa e l’agenzia stampa di Stato Xinhua.

    >>Nuova Via della Seta, il Governo diviso sull’intesa con la Cina
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