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Maturità 2019: scompare la tesina

Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti

L'intervista del ministro Bussetti

Di Giordano Giusti
Pubblicato il 19 Feb. 2019 alle 07:00 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:07

Maturità 2019, l’annuncio del ministro Bussetti: scompare la tesina all’orale

MATURITÀ 2019 TESINA – “La tesina non ci sarà, quello della maturità sarà un colloquio che partirà da spunti diversi compresa anche l’alternanza scuola lavoro”: a dare l’annuncio è il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, in un’intervista a Studenti.it.

“Al centro dei cambiamenti c’è il rispetto per il percorso svolto dagli studenti, deve essere premiato il loro lavoro, la loro esperienza a scuola” spiega Bussetti che poi ha detto la sua anche su un altro tema cosiddetto ‘caldo’: “Rispetto l’autonomia dei professori ma personalmente sono contrario ai contatti sui social tra studenti e professori, perché il rispetto reciproco passa anche attraverso certi atteggiamenti e certe scelte”.

Maturità 2019: le novità | Ammissione all’esame

Ecco cosa sappiamo finora del nuovo esame di maturità:

Non saranno requisito di accesso né la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alla prova nazionale Invalsi, né lo svolgimento delle ore di alternanza scuola-lavoro, come previsto dal decreto Milleproroghe recentemente approvato in Parlamento.

Per essere ammessi alle prove bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 – la sufficienza – in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento.

Il consiglio di classe può deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.

Maturità 2019: le novità | Abolizione della terza prova

Viene abolita la terza prova, così le prove scritte passano da tre a due. La prima prova scritta, italiano, in programma il prossimo 19 giugno, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche delle studentesse e degli studenti.

I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra 7 tracce riferite a 3 tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

Le tre tipologie di prova (invece delle quattro attuali) saranno: tipologia A (due tracce) – analisi del testo, tipologia B (tre tracce) – analisi e produzione di un testo argomentativo, tipologia C (due tracce) – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

Per l’analisi del testo la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come accadeva fino ad ora. Questo per coprire ambiti cronologici, generi e forme testuali diversi.

La tipologia C proporrà problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze di studentesse e studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione.

La seconda prova scritta del 20 giugno riguarderà una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio. Saranno previste griglie nazionali di valutazione, ovvero dei parametri, che saranno fornite alle commissioni per una correzione più omogenea ed equa. Il giudizio resta quindi alle commissioni che utilizzeranno queste griglie anche per la correzione della prova di italiano.

Maturità 2019 tesina: le novità | Punteggio finale | Crediti

Il punteggio finale continuerà a essere espresso in centesimi. Da quest’anno si darà più peso al percorso di studi: nell’ultimo triennio si potranno accumulare fino a 40 crediti, invece dei 25 attuali.

Alla commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio. Il punteggio minimo per superare l’esame resta fissato in 60 punti.

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