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Matteo Richetti: “Mi candido come segretario del Partito Democratico. Dobbiamo recuperare credibilità”

La sua, sottolinea, non è una candidatura contro Zingaretti. "Sono uno di quelli che le piazze le ascolta davvero. Piazza del Popolo ha urlato “unità”e da me troverà grande soddisfazione", ha dichiarato

Di Marta Facchini
Pubblicato il 4 Ott. 2018 alle 08:14 Aggiornato il 4 Ott. 2018 alle 13:01

Matteo Richetti annuncia la propria candidatura alla guida del Partito Democratico in un’intervista al Corriere della Sera.

“Ci candidiamo alla guida di questo partito e uso il plurale perché è una scelta che abbiamo fatto dopo mesi di lavoro sul territorio, con un movimento di idee e di persone che attorno ad Harambee ha aggregato storie e progetti diversi e che ora è al servizio del rilancio del Pd. Io, al contrario di quello che leggo, sono convinto che ci sia un futuro per questo partito”, ha dichiarato al quotidiano di via Solferino.

“Ma dobbiamo recuperare passione e credibilità e solo una nuova classe dirigente può provarci”, insiste.

La sua, sottolinea, non è una candidatura contro Zingaretti: “Sono uno di quelli che le piazze le ascolta davvero. Piazza del Popolo ha urlato “unità”e da me troverà grande soddisfazione perché non solo farò una campagna elettorale in cui l’elemento del litigio sarà assente, ma andrò anche ad ascoltare che cosa hanno da dire gli altri candidati”.

“Dunque avrò profondo rispetto verso tutti. Bisogna riportare le primarie del Pd a quello che sono: un confronto tra progetti e leadership ma con l’impegno a sostenere insieme chi vince”.

Era stato il segretario del Partito Maurizio Martina a annunciare che le primarie si svolgeranno il 27 gennaio. Dopo la manifestazione a piazza del Popolo avvenuta domenica 30 settembre, non aveva escluso di presentare la sua candidatura a segretario del partito. A concorrere è anche Zingaretti,

Quanto a Matteo Renzi e Graziano Delrio, Richetti afferma che “sanno entrambi del lavoro che sto facendo e del progetto che sto costruendo”.

“Io annuncio una candidatura, e questo è un punto di partenza. Spero che in tanti si aggiungano”, commenta.

“È vero, credo che le nuove generazioni non si stiano filando il Pd di oggi. Tant’è vero che la parola d’ordine che guiderà tutta la mia campagna elettorale sarà “Diversamente”. Perché sono convinto che si debba fare politica diversamente, fare il partito diversamente e parlare diversamente”, ha aggiunto.

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