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Mattarella contro l’ordinanza del sindaco: niente multa per chi chiede l’elemosina

Il presidente della Repubblica contro la decisione del primo cittadino del comune di Carmagnola, in provincia di Torino. L'ordinanza colpiva chi chiedeva l'elemosina per strada senza arrecare danni alla collettività

Di Marta Facchini
Pubblicato il 21 Ott. 2018 alle 13:13

L’ordinanza che sanzionava chi chiedeva l’elemosina in città, varata nel 2016 dal sindaco del comune di Carmagnola, è stata cancellata da Sergio Mattarella. “Un sindaco non può in nessun caso colpire con provvedimenti punitivi chi si limita a chiedere l’elemosina, senza molestare o infastidire nessuno”, è stato il commento del presidente della Repubblica.

Il sindaco di centro destra Ivana Gaveglio aveva stabilito che nella sua città in provincia di Torino non era ammesso chiedere soldi per strada. “Penso alle tante segnalazioni che ci arrivano per le insistenti richieste di elemosine nelle aree a parcheggio o sotto i portici durante i mercati settimanali, oltre alla zona ospedale”, era stato il commento del primo cittadino.

La norma non puniva chi turbava la quiete pubblica con comportamenti molesti, atteggiamento già oggi perseguibile, ma chi chiedeva la carità senza molestare nessuno. Un atteggiamento che è stato considerato inutilemente persecutorio e vessatorio verso chi si trova in condizione di povertà.

A presentare un ricorso straordinario contro il documento erano state due associazioni, Avvocato di Strada e Karmadonne. A maggio 2018 contro l’ordinanza si era espresso il Consiglio di Stato, al cui parere si è poi associato il Capo di Stato che ha sottolineato come chiedendo l’elemosima non si arreca alcun danno alla collettività. E ha ricordato che il primo cittadino non può utilizzare per altri scopi lo strumento dell’ordinanza urgente, da applicarsi solo per le situazioni di emergenza.

“Siamo soddisfatti che venga stigmatizzato l’atteggiamento di quei sindaci che, anziché preoccuparsi di combattere la povertà nei loro Comuni, puniscono i poveri”, ha spiegato l’avvocato Alessandra Ballerini, legale dei ricorrenti.

“Per di più attraverso ordinanze, da utilizzare solo per emergenze e non certo per colpire gli indigenti. Va ricordato che la solidarietà è uno dei principi fondamentali della nostra democrazia, sancito anche dalla Costituzione. Come associazioni nate per difendere gli ultimi era nostro dovere proporre il ricorso straordinario al Capo dello Stato, perché venisse dichiarata l’illegittimità di una simile ordinanza”.

“Forse sarebbe bastato un maggiore confronto con la cittadinanza e le associazioni. Noi comunque non abbiamo nulla di personale contro questa giunta: avremmo fatto ricorso anche se ci fosse stato un altro sindaco. Quello che non ci piaceva era il principio”, è stato il commento di Angela Inglese, di Karmadonne.

“Se si fa una multa a chi chiede l’elemosina, non lo si toglie dalla strada, ma si aggrava ancora di più la sua situazione. Spesso sono persone che hanno semplicemente perso il lavoro e che sono finite in strada perché prive di qualsiasi reddito. Dovremmo lottare contro la povertà, non fare la guerra ai poveri”, ha dichiarato il presidente di Avvocato di strada Onlus, Antonio Mumolo.

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