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Cosa c’entra la massoneria con il cyberspionaggio di Occhionero?

Dopo l'arresto di Giulio Occhionero, massone e membro del Goi, per pirateria informatica, TPI ha intervistato il capo del Grande oriente d'Italia Stefano Bisi

Di Anna Ditta
Pubblicato il 12 Gen. 2017 alle 12:32 Aggiornato il 12 Mag. 2021 alle 21:17

Sembra un intrigo internazionale quello che ha al centro Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria, italiani residenti a Londra.

I due sono accusati di aver hackerato gli account di personalità importanti della politica e dell’economia italiana e internazionale, tra cui Matteo Renzi e Mario Draghi, attraverso un malware denominato Eye Pyramid che infettava gli account email e archiviava metodicamente tutte le informazioni delle quali entrava in possesso.

Occhionero è membro della loggia massonica romana “Paolo Ungari – Nicola Ricciotti Pensiero e Azione” appartenente al Grande oriente d’Italia (Goi) e tra le persone bersaglio del suo hakeraggio, secondo gli inquirenti, ci sono anche altri “fratelli”, inclusa la massima carica del Goi, il Gran maestro Stefano Bisi.

È stato lui stesso a sospendere immediatamente Occhionero dalla loggia romana, una volta ricevuta la notizia dell’arresto e del tipo di accuse mosse all’ingegnere 45enne, come ha confermato a TPI in un’intervista telefonica.

Quali conseguenze pratiche ci saranno sull’appartenenza al Goi di Giulio Occhionero dopo la sua sospensione?

Nei casi come questo si svolge un procedimento disciplinare interno, diverso da quello della magistratura, che può portare a censura semplice, censura solenne o espulsione. Saranno gli organi disciplinari interni del Goi a decidere quale sanzione applicare, sulla base di quello che potranno accertare.

L’espulsione consiste nel depennare la persona dal Goi, le altre sono sanzioni più lievi. In questo caso, se sarà accertato quello di cui viene accusato, mi sembra una cosa molto pesante.

Ha idea del motivo per cui il malware utilizzato da Occhionero si chiami “Eye Pyramid”, un nome che rievoca uno dei simboli massonici per eccellenza?

Questo va chiesto a lui e non a me.

Ha avuto modo di parlare con i membri della loggia “Paolo Ungari – Nicola Ricciotti Pensiero e Azione” di Roma? Avevano avuto qualche percezione della vicenda?

Sì ho parlato con loro per cercare di capire. Ovviamente non avevano idea. Ci sono voluti tanti anni e la polizia postale per capire i contorni e i contenuti della vicenda, quindi non ci si può aspettare che gli altri membri sapessero cosa facesse Occhionero nella sua vita professionale.

Tra le persone spiate secondo gli inquirenti c’è anche lei.

Ho saputo due giorni fa di essere tra coloro che sarebbero stati spiati, insieme ad altri fratelli. Posso quindi dire che io e gli altri fratelli siamo le vittime di questa presunta azione di hackeraggio.

Secondo lei a cosa puntava Occhionero con questa presunta attività di spionaggio? È possibile che mirasse a fare carriera nel Goi e a diventare Gran maestro?

Non posso sapere perché lo facesse né cosa facesse esattamente. Chiunque abbia ricoperto l’incarico di Maestro venerabile può candidarsi a fare il Gran maestro. Lui aveva ricoperto questo incarico in una delle 850 logge in Italia, ma diciamo che da questo a fare il Gran maestro un po’ ce ne passa.

Sulla massoneria in generale ci sono ancora diversi pregiudizi nel nostro paese, cosa sta facendo il Goi per abbatterli?

Avere un sito in cui raccontiamo tutto quello che facciamo mi sembra un modo per far capire chi siamo.

Proprio due giorni fa, quando un fratello mi ha chiamato per dirmi della notizia di Occhionero, io stavo lavorando per mettere a punto i dettagli operativi per l’impianto di illuminazione del campo sportivo di Norcia che il Grande oriente d’Italia realizzerà su richiesta della società sportiva e in accordo con l’amministrazione comunale. Abbiamo raccolto dei fondi dai destinare ai giovani delle zone terremotate.

Sempre in quelle ore stavo parlando col sindaco di Camerino, una delle città terremotate, perché il Goi cercherà di sostenere la ricostruzione del liceo musicale della città, frequentato da 150 ragazzi della zona che ora non sanno dove andare.

Il Grande oriente d’Italia, come ha detto anni fa Mario Calvino, è un’associazione di uomini che tutelano il libero pensiero e lavorano per il bene dell’umanità.

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