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L’appello di 13 sindaci: “Minniti è la figura giusta per guidare il Partito Democratico”

Credit: Afp

I primi cittadini di area renziana, tra cui Dario Nardella, spingono la candidatura dell'ex ministro dell'Interno. Frena l'area vicina a Orfini

Di Marta Facchini
Pubblicato il 11 Ott. 2018 alle 20:10

Marco Minniti come candidato ideale per guidare il Partito Democratico. È l’appello che 13 sindaci rivolgono all’ex ministro dell’Interno: “Abbiamo bisogno di individuare un profilo forte e autorevole contro l’incompetenza e l’estremismo giallo verde. Crediamo pertanto che Minniti, figura dal profilo democratico e unitario, potrebbe essere la figura giusta per guidare il nostro partito”.

Tra l’elenco dei primi cittadini, figurano Dario Nardella (Firenze), Antonio De Caro (Bari), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria) e Giorgio Gori (Bergamo).

Per alcuni componenti dell’ala renziana, la candidatura dell’ex ministro potrebbe mettere in difficoltà l’ex premier Paolo Gentiloni, schierato al fianco del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, uno dei candidati alla segreteria del Pd, insieme a Matteo Richetti e Francesco Boccia.

Minniti un buon candidato, allora, ma non per la componente vicina ad Orfini che non appare disponibile ad appoggiare l’ex responsabile del Viminale e potrebbe presentare un suo nome, come Chiara Gribaudo.

E se sembra lontana l’ipotesi di un accordo con Maurizio Martina, domenica 12 ottobre Zingaretti lancerà la sua corsa alle primarie con la manifestazione organizzata a Roma. L’annuncio della propria candidatura era già avvenuto lo scorso 3 settembre dal palco della festa dell’Unità di Ravenna.

“Dobbiamo avviare una ricollocazione politica e sociale della sinistra, riacquistando la capacità di stare dentro alla società e scommettendo su un grande movimento popolare unitario. Negli ultimi anni c’è stato un drammatico rinculo organizzativo dietro un correntismo esasperato di gruppi, gruppetti, fondazioni che non servono all’Italia e non servono alle nostre idee per vincere”, aveva sostenuto.

Ora potrebbe arrivare anche l’endorsment ufficiale di Gentiloni.

Sono Francesco Boccia e Matteo Richetti gli altri due candidati.

Boccia ha annunciato la sua candidatura con un’intervista pubblicata lunedì 8 ottobre 2018 sul Corriere della Sera.

Il Pd, “con qualche selfie di troppo, è riuscito a passare per il partito che era vicino ai potenti, alle banche, agli industriali, alle grandi organizzazioni”, aveva osservato.

“Io non sarò un nuovo segretario, sarò al limite un segretario nuovo. Non sono il candidato di nessuno”.

Boccia, legato sentimentalmente a Nunzia De Girolamo, ex parlamentare di Forza Italia, ha espresso nel recente passato posizioni molto critiche nei confronti dei vertici del Pd, auspicando l’apertura di un dialogo con il Movimento Cinque Stelle.

Un’apertura che sembra confermare con la sua candidatura: “Non è uno scandalo dialogare su alcune misure”, aveva sottolineato.

Il 4 ottobre 2018 Richetti ha annunciato la propria candidatura in un’intervista rilasciata al quotidiano di via Solferino.

“Dobbiamo recuperare passione e credibilità e solo una nuova classe dirigente può provarci”, aveva dichiarato.

La sua, sottolineava, non è una candidatura contro Zingaretti: “Sono uno di quelli che le piazze le ascolta davvero. Piazza del Popolo ha urlato “unità”e da me troverà grande soddisfazione perché non solo farò una campagna elettorale in cui l’elemento del litigio sarà assente, ma andrò anche ad ascoltare che cosa hanno da dire gli altri candidati”.

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