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“Marchionne è morto”: Google si scusa per l’errore

Sergio Marchionne. Credit: Marco Bertorello/Afp/Getty Images

Il motore di ricerca ha indicato per sbaglio il decesso del manager il 23 luglio: "Siamo dispiaciuti per l'accaduto"

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 24 Lug. 2018 alle 10:48 Aggiornato il 24 Lug. 2018 alle 10:49

Marchionne morto: Google si scusa per l’errore

Google si è scusato per aver scritto per errore che l’ex amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, è morto il 23 luglio 2018.

L’incidente si è verificato proprio lunedì 23 luglio: per qualche minuto, digitando Marchionne sul motore di ricerca, è apparso agli utenti un riquadro che indicava la data di morte del manager.

“Decesso: 23 luglio 2018, Maranello”, si leggeva nella finestra, insieme alle altre informazioni principali sull’ormai ex numero uno del gruppo Fiat Chrysler, le cui condizioni di salute sono precipitate negli ultimi giorni.

Il riquadro rimandava alla pagina Wikipedia su Marchionne, che invece ha sempre mantenuto le informazioni corrette.

“Abbiamo corretto l’errore, siamo dispiaciuti per l’accaduto”, si è scusato il portavoce di Google.

Rimane un mistero, però, a cosa sia stato dovuto l’incidente.

Come sta Marchionne

Sergio Marchionne è ricoverato nella clinica Universitatsspital di Zurigo, in Svizzera.

Il 28 giugno 2018 il manager italo-canadese si è sottoposto a un intervento chirurgico alla spalla.

Il 21 luglio Fca ha reso noto che che sono sopraggiunte complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria e ha contestualmente nominato Mike Manley nuovo amministratore delegato del gruppo.

Il 22 luglio si è diffusa la notizia che il manager è ricoverato in terapia intensiva e che le sue condizioni sono irreversibili.

C’è massimo riserbo su quale sia il problema di salute di Marchionne.

Secondo il sito Dagospia, l’ex ad di Fiat Chrysler starebbe lottando contro un tumore ai polmoni.

L’ipotesi sembra confermata da un passaggio della lettera inviata al quotidiano Corriere della Sera da Grande Stevens, già avvocato di Gianni Agnelli e grande amico di Marchionne.

“Quando dalla tv di Londra appresi il giovedì sera che egli era stato ricoverato a Zurigo, pensai purtroppo che fosse in pericolo di vita. Perché conoscevo la sua incapacità di sottrarsi al fumo continuo delle sigarette”, si legge nella lettera.

Il quotidiano La Repubblica, invece, riferisce, citando “fonti vicine al manager”, che ci sono stati problemi durante l’operazione, “forse già nel momento dell’anestesia o subito dopo”.

Secondo il quotidiano, la situazione si è aggravata alla metà della scorsa settimana. “Il fisico provato di Marchionne non rispondeva più alle cure, e il manager veniva mantenuto in vita solo grazie alle macchine”, scrive Repubblica.

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