Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Marchionne fumava? Il vizio della sigaretta e l’editoriale di Vittorio Feltri

Marchionne sigaretta in mano alla fine di un evento a Berlino

Quanto fumava l'ex amministratore delegato di Fca e di cosa è morto

Di Giordano Giusti
Pubblicato il 17 Ago. 2018 alle 10:00 Aggiornato il 17 Ago. 2018 alle 10:49

Marchionne fumava? Il vizio della sigaretta e l’editoriale di oggi di Vittorio Feltri | Quanto fumava l’ex amministratore delegato di Fca e di cosa è morto

Marchionne e il fumo. Il numero uno di Fca si è spento a 66 anni e ci si interroga su cosa lo abbia portato prima all’aggravarsi delle sue condizioni e poi alla morte.

In un articolo esclusivo a cura di Paolo Madron, Lettera43.it scrive che al manager era stato diagnosticato un sarcoma alla spalla. Marchionne pare infatti soffrisse di forti dolori alla spalla e per questo assumeva del cortisone.

Il sarcoma è un tumore maligno che prende origine dai tessuti molli e dall’apparato osteoarticolare: come riporta la Treccani, nella sua forma più tipica ha accrescimento rapido e infiltrante, dando metastasi per via ematica, più frequentemente nel polmone, nel fegato e nelle ossa.

Secondo quanto riporta sempre Lettera43.it, al manager erano stati indicati chiaramente i rischi dell’operazione, considerata ad alto rischio, e la situazione era resa ancor più complicata dal suo problema alla tiroide, a causa del quale Marchionne assumeva alcuni farmaci ogni giorno.

In seguito all’operazione che ha provocato l’embolia, il team di medici ha tentato di rianimarlo ma la situazione è peggiorata considerevolmente.

Marchionne fumava? | Le parole di Grande Steven

A creare in qualche modo un collegamento tra le condizioni di salute di Marchionne e il vizio del fumo – tutto da verificare, in mancanza di comunicazioni ufficiali in questo senso – c’è la lettera di Grande Stevens scritta al Corriere della Sera:

“Il dolore per la sua malattia è indicibile. Quando dalla tv di Londra appresi il giovedì sera che egli era stato ricoverato a Zurigo, pensai purtroppo che fosse in pericolo di vita. Perché conoscevo la sua incapacità di sottrarsi al fumo continuo delle sigarette. Tuttavia, quando seppi che era soltanto un «intervento alla spalla», sperai. Invece, come temevo, da Zurigo ebbi la conferma che i suoi polmoni erano stati aggrediti e capii che era vicino alla fine”.

Da due pacchetti di sigarette al giorno, Marchionne sarebbe poi passato alla sigaretta elettronica.

Marchionne fumava? | L’editoriale di Vittorio Feltri

A scrivere di Marchionne, delle sue sigarette e del vizio del fumo che lo avrebbe portato – in qualche modo – alla morte è Vittorio Feltri, uscito su Libero prima della notizia della scomparsa dell’ex amministratore delegato di Fca:

Leggo qua e là su vari giornali che Sergio Marchionne sarebbe in gravi condizioni di salute (si parla di coma irreversibile) a causa di un tumore al polmone provocato dal fumo di sigaretta. Può darsi che sia vero, non sono medico (per fortuna) e neppure infermiere, quindi non sono in grado di emettere diagnosi.

Però osservo da anni che qualsiasi malattia mortale viene attribuita al tabacco. Il quale, probabilmente, consumato in dosi industriali, non giova alla salute. Tuttavia registro un fenomeno.

Ogni volta che vado in ospedale per fare dei controlli periodici, i signori dottori, avendo esaminato con attenzione mirabile i risultati degli accertamenti svolti sul mio corpo, specialmente sul cuore e sui polmoni, mi domandano: ma lei fuma? Rispondo: sì, certamente. Da quando? Da sempre. Quante sigarette? Più che posso. Dall’espressione del loro volto, intuisco che sono esterrefatti.

Ed io subito li quieto dicendo: mio padre morì a 43 anni, nel 1950, dopo aver bruciato migliaia di paglie, eppure le cause del suo decesso furono di natura renale: morbo di Addison, che oggi si cura e si guarisce in una settimana.

Il mio babbo fu sfigato […]. Amen. Mia madre invece, pur avendo fumato per decenni come una ciminiera, se ne andò all’altro mondo poco prima di aver compiuto 90 anni. Ciò non toglie un briciolo di verità al fatto che aspirare nuvolette azzurre puzzolenti da mane a sera non sia il modo migliore per tenere pulite le vie respiratorie.

Tuttavia non esageriamo nell’accusare le cicche di qualsiasi guaio che colpisce l’umanità.

C’è gente obesa (poca) che campa a lungo oppure che crepa presto. La carne fa male? Non credo, sebbene non ne mangi. Il pesce contiene mercurio e ti uccide? Non lo escludo. La sedentarietà porta alla tomba? Io percorro meno di un chilometro al giorno e a 75 anni sono ancora qui a lavorare tutto il dì.

Mi viene il sospetto che ogni persona sia un pianeta a sé e non sia paragonabile ai propri simili. Il fumo è nocivo come tante altre cose, non è l’unico nemico della salute. […]

Nel mio piccolo ho capito: è la vita che distrugge il fisico, tanto è vero che a forza di vivere si va al creatore, tutti.

La durata della permanenza sulla Terra dipende dal culo. Se ne hai tanto arrivi a cento anni, altrimenti te ne vai prima anche senza stringere tra le labbra una sigaretta.

A proposito, me ne accendo una, e sia come dio vorrà.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version