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Manuel Bortuzzo, il giovane nuotatore paralizzato, lascia l’ospedale: “Ora inizia l’allenamento” | VIDEO

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 18 Feb. 2019 alle 18:13 Aggiornato il 18 Feb. 2019 alle 18:25

Il 18 febbraio 2019 Manuel Bortuzzo, il nuotatore rimasto paralizzato dopo essere stato ferito a Roma da un colpo di pistola, ha terminato il suo percorso in Terapia intensiva e ha lasciato l’ospedale San Camillo in cui era ricoverato dal 3 febbraio.

Il ragazzo è stato trasferito alla fondazione Santa Lucia, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico a Roma: lì inizierà la neuro-riabilitazione presso il centro spinale.

“Ciao a tutti ragazzi, eccomi qua. Come potete vedere sto sempre meglio. Sono appena arrivato in quel che sarà il mio nuovo campo da combattimento”, racconta Manuel in un videomessaggio pubblicato sulla pagina Facebook Tutticonmanuel e sul sito della Federnuoto.

“Sono al Santa Lucia, a Roma, il centro di riabilitazione dove rimarrò per un bel po’. Sono contento. Sto bene. Voglio semplicemente ringraziare quelle persone fantastiche che lavorano presso l’ospedale San Camillo”, continua il ragazzo nel messaggio.

“Tra medici e infermieri mi hanno dato una mano non solo fisica, ma anche morale non da poco, così come tutta la squadra della Federazione italiana nuoto, che ha contribuito a rendere questo mio percorso migliore. Adesso sono qua. Darò tutto, tutto, tutto quello che ho per tornare tra di voi il prima possibile perché veramente qua ci voglio rimanere poco. Ci aggiorniamo sui social”.

“Grazie per tutto il supporto che mi state dando. Anche se non riesco a rispondere a tutti quanti, giuro che leggo tutto tutto tutto e ogni giorno sono col sorriso stampato in faccia per il supporto che mi date. Un abbraccio fortissimo a tutti quanti. A presto. Adesso inizia l’allenamento”.

Delle sue condizioni di salute in miglioramento aveva parlato anche il padre Franco, intervenuto nel corso della trasmissione Le parole della settimana in onda su Rai 3.

“Sta bene, ha ripreso tutte le sue funzioni, ovviamente quelle superiori”, ha raccontato, dopo avere ricordato il momento difficile in cui ha dovuto rivelare al figlio che non sarebbe più tornato a camminare. “È stato un momento difficile, ma ho pensato di farlo io personalmente, in quanto i medici giustamente hanno un loro modo di esprimersi abbastanza severo, duro, e un po’ d’amore ci sta in questo momento. È giusto che un padre dica a suo figlio le condizioni come sono”.

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