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Manovra in aula lunedì 3 novembre: possibile voto di fiducia

L'annuncio durante la conferenza dei Capigruppo alla Camera del ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro

Di TPI
Pubblicato il 29 Nov. 2018 alle 15:14 Aggiornato il 29 Nov. 2018 alle 15:18

La manovra sarà in aula, alla Camera, lunedì 3 dicembre. Ed è possibile, per non dire probabile, che il provvedimento sarà sottoposto al voto di fiducia.

Ad annunciarlo, durante la conferenza dei Capigruppo alla Camera è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro.

Con il voto di fiducia significhebbe blindare la manovra ed evitare brutte sorprese dopo l’annuncio del governo giallo-verde di voler andare incontro alle richieste della Commissione europea, riducendo il deficit previsto per il 2019.

Tagliare la spesa della riforma delle pensioni, restringendo la platea di Quota 100; rinviare, ma non oltre giugno, l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza. Queste sono le leve sulle quali sta puntando il governo, dopo il vertice di lunedì 26 novembre a Palazzo Chigi tra Conte, Di Maio e Salvini, per evitare l’apertura della procedura di infrazione per deficit eccessivo da parte dell’Ue.

La spesa di cui si farà carico il governo è di 5 miliardi di euro nel 2019, invece dei 6,7 miliardi preventivati nella manovra.

Ecco cosa vuole fare il governo nel dettaglio:

Quota 100: il meccanismo rimane uguale, ovvero si va in pensione al raggiungimento della somma 100, data da età anagrafica e contributi versati. La marcia indietro del governo prevede il divieto di cumulare l’assegno pensionistico con altro redditi. Chi nel 2019 si ritira dal lavoro avendo 62 anni, dovrà sottostare al divieto di cumulo per i successivi 5 anni. Se si sceglierà di andare in pensione a un’età maggiore, gli anni di divieto di cumulo scenderanno. Al compimento dei 67 anni il divieto cadrà. Si tratta di una misura per disincentivare il ritiro dal lavoro troppo presto.

Finestre mobili: Questa modifica secondo il governo riuscirà a contenere le uscite pensionistiche intorno a 250-270mila euro nel 2019. Un altro modo per andare incontro alle richieste di Bruxelles è ritardare il pagamento della pensione di 3 mesi (nel settore privato) e di 6 mesi nel pubblico dal momento in cui matura il diritto all’assegno. Questo meccanismo è definito finestre mobili. Un altro modo per contenere le spese è bloccare i pensionamenti del settore scuola fino al settembre 2019.

Reddito di cittadinanza: una delle misure più simboliche del governo Conte, subirà delle modifiche per andare incontro alle direttive dell’Ue. Secondo il Sole 24 Ore il reddito di cittadinanza potrebbe essere rinviato fino ad aprile o addirittura a giugno, come riferisce l’Ansa. Qui le ultime notizie sul reddito di cittadinanza. Ritardare il reddito di cittadinanza fino ad aprile significa risparmiare 2,2 miliardi dei 9previsti inizialmente dalla manovra.

L’assegno rimane di 780 euro per il single e aumenterà in base ai componenti della famiglia.

Sostegno alle aziende: le aziende che assumono disoccupati dai centri per l’impiego potranno ricevere 3 mensilità di sgravi contributivi, che diventano 6 nel caso in cui si assuma una donna. Un sussidio simile è previsto per i disoccupati che decidono di aprire una propria impresa.

Premi ai tutor. L’ultima novità per il reddito di cittadinanza si chiama tutor – navigator. Si tratta di una nuova figura professionale ideata da Luigi Di Maio, che aiuterà il disoccupato a scegliere il percorso formativo migliore (tra centri dell’impiego, centri di formazione, Agenzie per il lavoro). In caso di assunzione del disoccupato che assiste, il tutor riceverà un bonus.

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