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Manovra, il governo ottiene la fiducia alla Camera: ma la partita non è ancora chiusa

Di Daniele Nalbone
Pubblicato il 8 Dic. 2018 alle 15:50 Aggiornato il 8 Dic. 2018 alle 16:09

La Camera ha approvato con voto di fiducia la manovra finanziaria: i sì sono stati 330. Ma il voto non chiude la partita a Montecitorio. La conferenza dei capigruppo della Camera ha infatto previsto una seduta a oltranza, con tanto di “notturna” fino a mezzanotte, per procedere alla votazione degli articoli dal 2 al 19 e dei 297 ordini del giorno.

Dopo la prima votazione del 7 dicembre, l’8 la Camera ha dato l’ok definitivo al testo della manovra, che passa così all’esame del Senato.

Una volta in Senato, secondo quanto dichiarato più volte a turno da Luigi Di Maio e Matteo Salvini per mettere a tacere di volta in volta ogni polemica, è in quel momento che si dovrà mettere mano ai tre temi più discussi: quota 100 per le pensoni, reddito di cittadinanza e la “new entry” del momento, l’eco-tassa sulle auto.

“Le cose si stanno mettendo molto bene” ha detto il vicepremier Luigi Di Maio intervistato sulla manovra al termine di un tavolo sul maltempo al Mise e poco prima del voto di fiducia sulla manovra.

“Sono molto ottimista che si porti a casa una legge di Bilancio con pensione di cittadinanza, reddito di cittadinanza, quota 100, riconferma di industria 4.0, senza andare contemporaneamente in procedura di infrazione”.

Poi una battuta per mettere a tacere ogni voce su un presunto cambio al ministero dell’Economia: “Il ministro Tria e il premier Conte stanno facendo un ottimo lavoro. “Squadra che vince non si cambia”

L’obiettivo del governo resta quello di arrivare con il testo approvato alla Camera all’incontro tra il premier italiano Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker che dovrebbe essere inserito in agenda la prossima settimana, tra mercoledì e venerdì.

I due “hanno parlato mercoledì sera al telefono e sono rimasti d’accordo sul fatto di restare in contatto” hanno spiegato da Palazzo Chigi. Il dialogo continua, quindi, e “probabilmente” – continuano a ripetere dal governo – “ci sarà un incontro la settimana prossima, ma per ora non c’è niente di confermato, per questo l’incontro non è previsto nell’agenda settimanale”.

Difficile che l’incontro si terrà a Strasburgo, dove Juncker è atteso martedì per intervenire alla plenaria del Parlamento europeo. I tempi sarebbero troppo stressi. Più probabile a questo punto che Conte e Juncker si incontrino a Bruxelles, dove il premier italiano dovrà comunque recarsi per partecipare al Consiglio europeo di giovedì e venerdì della prossima settimana.

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