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Manovra, le sigarette costeranno di più: previsto un aumento di 10 centesimi a pacchetto

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 2 Nov. 2018 alle 08:53 Aggiornato il 2 Nov. 2018 alle 09:44

Nuovo aumento per quanto riguarda il prezzo delle sigarette. Secondo quanto si legge nella relazione tecnica che accompagna la manovra del Governo “l’incremento della fiscalità potrebbe essere recuperato dai produttori con un aumento dei prezzi di vendita di circa 10 centesimi a pacchetto, per tutte le fasce di prezzo”.

Insomma, le sigarette costeranno di più: una buona notizia per la nostra salute, meno per i nostri portafogli.

Nella legge di Bilancio sono previsti per il 2019 rincari della tassazione per le sigarette di 108 milioni, altri 22,5 milioni per il tabacco trinciato, circa 1,8 milioni per i sigari, per un totale di 132,6 milioni.

Nello stesso documento emerge poi un altro dato sul “bonus eccellenze”. Lo sconto fino a ottomila euro è previsto per incentivare l’assunzione di laureati con 110 e lode con meno di 30 anni e dottori di ricerca entro i 34 anni, che abbiano conseguito il diploma tra gennaio 2018 e giugno 2019.

Previsti anche tagli alla spesa dei ministeri per 435 milioni di euro e un calo della spesa in conto capitale, che finanzia gli investimenti, da 822 milioni, che salgono a circa 1,6 miliardi se si sommano 790 milioni di “riprogrammazioni”.

I fondi per la spesa corrente, secondo le tabelle, aumenteranno nel 2019 di 206 milioni (con 646 milioni di rifinanziamenti) e la spesa per investimenti di 342 milioni (con un rifinanziamento di 1,9 miliardi).

Manovra e famiglia, il governo affida gratis un terreno da coltivare a chi fa il terzo figlio

Nel testo della manovra corretta dal governo e al vaglio della Ragioneria dello Stato e del Ministero dell’Economia sono presenti alcune importanti modifiche. (qui cosa prevede la nuova bozza)

Tra le nuove misure previste dal governo, ce n’è una che mira a favorire la crescita demografica seguendo la linea di “più terra per chi ha più figli”.

La legge di Bilancio 2019 infatti prevede che i terreni che risultano abbandonati possano essere affidati in concessione gratuita per 20 anni alle famiglie che nel 2019, 2020 o 2021 avranno un terzo figlio.

Inoltre, è stata inserita la possibilità di concedere mutui fino a 200mila euro a tasso zero alle famiglie che acquistino nei pressi dei terreni in cui sorge la loro prima casa.

I terreni agricoli – Nello specifico, il governo ha previsto che il 50 per cento dei terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato non utilizzabili per altra finalità e il 50 per cento delle aree abbandonate o incolte che si trovano nel Sud Italia siano destinate alle politiche di aumento demografico.

La manovra stabilisce che potranno essere assegnati gratuitamente alle famiglie con 3 figli anche la metà dei terreni abbandonati che si trovano in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e che erano già stati inseriti  nella sperimentazione avviata nel 2017.

L’obiettivo era, ed è, quello di promuovere la valorizzazione di queste regioni e delle aree agricole inattive da almeno 10 anni, dei terreni di rimboschimento in cui non si erano registrati interventi negli ultimi 15 anni e anche delle aree industriali, artigianali, e turistico-ricettive inattive da almeno 15 anni.

A chi spettano i terreni – La manovra prevede che i terreni concessi dallo Stato possano essere affidati non solo a famiglie, ma anche a società di giovani imprenditori agricoli per poter favorire la nascita di nuove imprese in ambito agricolo.

Presso il ministero delle Politiche agricole è prevista inoltre la creazione di un fondo di 5 milioni per il 2019 e di 15 milioni per il 2020 al fine di sostenere i mutui a tasso zero per la prima casa che abbiano una durata di 20 anni.

Per quanto riguarda ancora la famiglia, la manovra prevede l’assegnazione dal 2019 al Fondo per la famiglia di 100 milioni di euro, 20 dei quali dedicati al rafforzamento dei consultori.

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