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Cosa ha detto la Disney sulla maglietta della militante con il logo Auschwitzland

"Troviamo questa maglietta e ciò che rappresenta riprovevole e aberrante". La multinazionale statunitense si è espressa senza mezzi termini sulla polemica della maglietta indossata dalla militante di Forza Nuova

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 31 Ott. 2018 alle 07:21 Aggiornato il 31 Ott. 2018 alle 07:32

“Grazie per averci contattato. Vogliamo che sappiate che troviamo questa maglietta e ciò che rappresenta riprovevole e aberrante. Stiamo molto attenti a proteggere il nostro copyright e stiamo indagando ulteriormente”.

Alla fine la polemica sulla maglietta indossata dalla militante di Forza Nuova durante la manifestazione di Predappio per i nostalgici del fascismo, e recante il logo “Auschwitzland”, è arrivata anche alla Disney che ha immediatamente preso le distanze e condannato l’immagine di cattivo gusto.

Sulla maglia si leggeva la scritta “Auschwitzland”, che si riferiva al noto parco divertimenti Disneyland non solo nel nome, ma anche nel font utilizzato.

Cittadini, politici e utenti del web hanno espresso chiaramente la loro condanna arrivando a creare un appello per far conoscere alla celebre multinazionale di cartoni animati quanto accaduto, di modo che potesse prendere i giusti provvedimenti e attivare i propri legali.

Quindi, sui social network è partita l’dea di scrivere una email alla multinazionale per informarla di quanto accaduto e la Disney ha risposto senza mezzi termini alla mail:

La militante, Selene Ticchi, si era giustificata a TPI dicendo:

“Il movimento politico non c’entra niente, è stata una mia svista prendere una maglietta alle cinque e mezzo della mattina, quindi di cosa stiamo parlando. L’altra era bucata, non me ne ero accorta quando l’ho stirata, basta. I problemi dell’Italia sono altri, sono i ponti che crollano, gli italiani che non arrivano a fine mese, la gente che va a lavorare la mattina e non torna a casa la sera, o i pezzi di Pamela mangiati. Altri non ce ne sono”.

icchi riferisce che gli organizzatori della manifestazione avevano espressamente richiesto di non esporre simboli politici: “Me l’hanno regalata anni fa, la scritta è di vecchia data, è stata pubblicata più volte sui social,ora il problema è la mia maglietta? Faceva molto caldo, altrimenti nessuno l’avrebbe vista perché avrei avuto una felpa”.

Intanto Selene Ticchi non può più parlare a nome e per conto di Forza Nuova, come sottolineato dallo stesso movimento, che “prende decisamente le distanze da quanto mostrato dalla signora” e la diffida “dal rilasciare qualsiasi dichiarazione a nome e per conto del movimento stesso, il quale – conclude – nulla ha a che vedere con le espressioni da lei adottate e con quanto la stessa ha dichiarato, ed eventualmente potrà dichiarare, alla stampa”.

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