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Il punto sull’automobile di un presunto attentatore di Parigi in Italia

Nel pomeriggio di lunedì 16 novembre era stata diffusa la notizia di un'auto entrata in Italia dalla Francia con a bordo un presunto attentatore di Parigi. Ecco il punto

Di TPI
Pubblicato il 16 Nov. 2015 alle 16:01

La polizia italiana a Torino avrebbe ricevuto, nel pomeriggio di lunedì 16 novembre, l’ordine di cercare un’auto nera SEAT con targa GUT 18053, che sarebbe entrata in Italia dalla Francia sabato con a bordo il presunto attentatore coinvolto negli attacchi di Parigi. Ecco il punto sul caso:

– Alcuni giornali italiani stanno scrivendo che la polizia italiana avrebbe ricevuto l’ordine di cercare un’auto nera SEAT con targa GUT 18053 che sarebbe entrata in Italia dalla Francia sabato e potrebbe essere connessa agli attacchi di Parigi.

– Secondo gli stessi giornali, che però non citano alcuna fonte di un certo rilievo, la macchina ha quasi certamente varcato il confine di Ventimiglia, entrando in Italia dalla Francia, ma finora non c’è alcuna certezza.

– “Al momento non vi è alcun dato certo sulla presenza della vettura sospetta in territorio nazionale”, ha affermato la Questura di Torino in riferimento alla notizia della presenza nel territorio italiano della SEAT nera con a bordo il presunto terrorista dell’Isis coinvolto nella strage di Parigi.

– Fonti qualificate della polizia italiana hanno inoltre ribadito che la Seat nera usata dai terroristi che hanno portato a termine gli attacchi di Parigi era stata già ritrovata domenica 15 novembre a est di Parigi.

– L’automobile era stata utilizzata negli attentati di Parigi ed era stata presa in affitto in Belgio dal 9 al 16 novembre. Era stata successivamente trovata abbandonata nel quartiere di Montreuil e al suo interno erano stati trovati tre fucili mitragliatori AK47 kalshnikov, insieme ad alcuni caricatori per arma, tre coltelli da macellaio, un navigatore GPS, un apparecchio per individuare gli autovelox e alcuni pezzi di una cintura esplosiva.

– Al momento, “non è emersa alcuna evidenza di possibili collegamenti con l’Italia o di persone transitate sul nostro territorio”, secondo quanto aggiunto dalle fonti.

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