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Bambina down rifiutata da 30 famiglie: la adotta Luca, padre single

“Non avevo nessuna paura di adottare un bambino disabile. Era un’idea maturata in passato, con il mio compagno Eduardo, dal quale poi però mi sono separato"

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 9 Nov. 2018 alle 10:45 Aggiornato il 1 Mar. 2019 alle 16:47

La piccola Alba è affetta dalla sindrome Down, quando è nata la madre l’ha lasciata in ospedale dopo un parto anonimo, ma le aspiranti famiglie adottive contattate dal tribunale si sono rifiutate di prenderla in affidamento.

Alba era stata dichiarata adottabile alla nascita dal Tribunale dei Minori di Napoli ma non si è trovato nessuno che la volesse fra le famiglie che erano in lista. Scorrendo la graduatoria si è quindi arrivati a una persona single che aveva avanzato la sua richiesta di accudire un disabile, senza avanzare alcuna condizione.

Così la bambina è stata accolta da Luca Trapanese.

Come ha raccontato al Corriere del Mezzogiorno, quella di Luca è stata una scelta decisa e fatta senza paura del carico di responsabilità che l’adozione di un bimbo con disabilità comporta.

Luca ha raccontato infatti al quotidiano: “Non avevo nessuna paura di adottare un bambino disabile. Era un’idea maturata in passato, con il mio compagno Eduardo, dal quale poi però mi sono separato. In realtà prima pensavamo di ricorrere a una madre surrogata, poi capimmo di poter dare un’opportunità a un bambino difficile da collocare.

Da quando avevo 14 anni faccio volontariato e lavoro con disabili e quindi ritenevo di avere gli strumenti adatti per farlo. Dopo la separazione con il mio compagno, è stata l’opzione che per me ha prevalso. Così ho fatto richiesta nel registro speciale che consente ai single di adottare in condizioni particolari”.

Luca Trapanese è molto attivo nel campo del volontariato e dell’assistenza a persone disabili, tanto che ha fondato ben tre associazioni: “A ruota libera”, che si occupa di ragazzi con sindrome di Down, “La casa di Matteo” rivolta a bambini con malattie gravi, e “Il borgo sociale”, che si occupa dell’inserimento di persone disabili nel mondo del lavoro grazie alla presenza di tre residenze, un’apicultura e una fattoria.

Luca è felice ed orgoglioso di aver adottato la piccola Alba e ha raccontato: “Un figlio disabile non è una opportunità di serie B, ma una scelta consapevole rispetto alla mia vocazione e alle mie capacità”.

In Italia soltanto le coppie sposate eterosessuali possono adottare un bambino, ai single la strada è preclusa salvo casi particolari.

Ed è proprio un caso particolare quello che è capitato a Luca.

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