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Lodi, il governo prende le distanze dalla sindaca. Fico (M5s): “Chiedere scusa”

Credit: AFP/Romain Perrocheau

Dopo Matteo Salvini e Luigi Di Maio, anche il presidente della Camera Roberto Fico ha chiesto di rivedere il regolamento per l'accesso ai servizi scolastici

Di Massimo Ferraro
Pubblicato il 15 Ott. 2018 alle 13:08

Anche Roberto Fico, dopo Salvini e Di Maio, ha chiesto che i bambini di Lodi vengano riammessi alla mensa scolastica. “Se con una delibera, in modo conscio o inconscio, si creano delle discriminazioni così importanti si deve solamente chiedere scusa – ha commentato il presidente della Camera – e dopo le scuse, questi bambini potranno rientrare tranquillamente nella mensa”.

Così Fico, lunedì 15 ottobre 2018, ha detto la sua da Napoli sulla vicenda di Lodi. “Questi 200 bambini non potevano andare in mensa perché non se lo potevano più permettere, e come già accaduto in passato tutto il paese ha risposto, arrivando a donare 60 mila euro”.

Già domenica 14 ottobre Luigi Di Maio e Matteo Salvini avevano scaricato la sindaca di Lodi, Sara Casanova, ciascuno dai propri canali social.

“Gli stranieri devono fornire documentazione del loro paese d’origine, dove magari hanno proprietà e disponibilità economiche, ma se non è possibile il Comune si fiderà della buonafede”, aveva annunciato il leader della Lega.

“La brava Sara Casanova non ha chiuso la mensa agli immigrati, ma il comune darà agevolazioni solo a chi ne ha realmente diritto”, ha concluso.

“I bambini non si toccano! – ha scritto Di Maio su Facebook – Se alcuni genitori non si ocmportano bene si multino loro, non i loro figli, questo Stato sarà sempre dalla parte dei bambini”.

Alcuni mesi fa il comune di Lodi aveva approvato un regolamento sull’accesso ai servizi accessori della scuola come mense e scuolabus.

Secondo il regolamento i nuclei familiari dove compare anche solo un extracomunitario devono presentare una dichiarazione patrimoniale del paese d’origine.

In caso contrario, dovranno pagare il massimo delle tariffe per l’accesso alla mensa scolastica (5 euro al giorno) o al servizio di scuolabus.

Il problema è che in alcuni di questi paesi è molto difficile, se non impossibile, ottenere questo tipo di documenti.

Qui il reportage di TPI da Lodi

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