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Livorno come L’Aquila, gli imprenditori: “Brinderemo per l’alluvione”

Credit: Afp

Di domiciliari l'ex coordinatore della protezione civile Riccardo Stefanini e l'imprenditore Emanuele Fiaschi. Nel mirino dell'indagine anche la gara per il sistema di allerta meteo

Di Marta Facchini
Pubblicato il 29 Ago. 2018 alle 19:53 Aggiornato il 29 Ago. 2018 alle 20:17

A Livorno, dopo l’alluvione del settembre del 2017, al telefono c’era chi brindava, come era successo per il terremoto dell’Aquila.

“Abbiamo sentito dire da alcuni imprenditori ‘brinderemo per l’alluvione'”, ha detto Salvatore Blasco, il capo della squadra mobile di Livorno, riferendosi alle intercettazioni dell’inchiesta che ha portato, oggi mercoledì 29 agosto, al nuovo arresto di Riccardo Stefanini, ex coordinatore della protezione civile del Comune.

In un’altra conversazione intercettata, Stefanini, riferendosi all’alluvione che ha colpito la città toscana, dice: “Ci s’ha otto morti sulla coscienza, non dobbiamo avere un disservizio”.

La frase è mirata, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a escludere dall’appalto una ditta che intendeva partecipare all’appalto per macchine spargisale a vantaggio dell’impresa dell’imprenditore Fiaschi.

Le indagini della nuova inchiesta muovono dalla tragica alluvione del 10 settembre 2017.

Secondo quanto è emerso, lo stesso Stefanini, che era preposto alle gare d’appalto, avrebbe pilotato le procedure di due gare d’appalto: per questo l’accusa di turbativa d’asta in concorso con Emanuele Fiaschi, titolare della ditta livornese Tecnospurghi per la gara`Multiservizi´, e in concorso con Nicoletta Frugoli rappresentante di Comunicaitalia Srl, una società di Roma, per la gara sull’Alert system.

Gli appalti sono sotto soglia, cioè tutti sotto i 41mila euro.

Nel primo caso, un appalto da 35 mila euro, secondo la polizia Stefanini avrebbe favorito Fiaschi facendo di tutto per scoraggiare un altro imprenditore a partecipare alla gara per la fornitura alla protezione civile di mezzi spargisale.

Nel secondo, un appalto da 23 mila euro, sempre Stefanini si sarebbe accordato con Frugoli, attraverso uno scambio di mail, sui criteri di scelta per far vincere il bando prima che venisse emesso. Il bando è stato redatto poi con criteri talmente stringenti che alla gara non si era presentato nessun altro.

Sia Stefanini sia Fiaschi, legati secondo gli investigatori da un consolidato rapporto fatto di regalie varie, pacchi dono e cene offerte dall’imprenditore, sono indagati anche per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Secondo gli inquirenti, in occasione dell’allerta meteo per neve e ghiaccio del 25-26 febbraio e 1 marzo 2018, “sono state accertate gravi irregolarità compiute da Stefanini nel calcolare i costi degli interventi della ditta di Fiaschi”.

In sostanza il dirigente del Comune avrebbe artificiosamente aumentato orari e mezzi impiegati dalla ditta gonfiando per migliaia di euro le spese sostenute dall’Amministrazione comunale.

Così i lavori di spargimento sale che erano stati effettuati spontaneamente da un mezzo di un privato per spirito di solidarietà sono stati attribuiti invece a Tecnospurghi che avrebbe intascato dal Comune 4500 euro per un servizio mai svolto.

Inoltre sempre nel corso delle indagini sono emerse anomalie nei prezzi fissati da Stefanini a favore del privato anche sui sacchi di sale da disgelo: il Comune di Livorno ha pagato ogni sacco da 20 kg, 15 euro Iva esclusa, mentre nel 2013 il comune di Pisa aveva pagato lo stesso prodotto da 25 kg 3.35 euro Iva compresa.

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