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Legge di bilancio, previsti tagli da 100 milioni di euro per la scuola

Riduzione delle ore previste dall'Alternanza scuola lavoro, maggiore attenzione a progetti di "cittadinanza attiva" e no tax area per le tasse universitarie per i meno abbienti

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 5 Ott. 2018 alle 17:12

Nella legge di Bilancio del governo Lega-M5S si parla anche di scuola e di tagli al settore dell’istruzione pari a 100 milioni di euro.

Uno dei primi cambiamenti che l’esecutivo vuole introdurre riguarda l’Alternanza scuola lavoro, che vedrà una netta riduzione delle ore obbligatorie previste dalla “Buona scuola” per il triennio delle scuole superiori, fissate a 200 per i licei, 400 per i tecnici e 400 per i professionali.

La nuova Alternanza, che partirà dall’anno scolastico 2019-2020, stabilisce un limite di 90 ore per gli studenti liceali, 150 per quelli degli istituti tecnici e 180 per i professionali.

In questo modo, il governo prevede di risparmiare fino a 50 milioni di euro e l’abbassamento delle ore di lavoro è stato presentato dal Ministero dell’istruzione come un modo “per consentire più qualità e attenzione” a un sistema ideato per avvicinare i giovani al mondo del lavoro.

“Ogni scuola potrà, autonomamente, aumentare il numero di ore che sarà indicato nella prossima Legge di bilancio e poi nelle Linee guida che stiamo costruendo”, è quanto riportato nella bozza della legge di Bilancio.

Inoltre, il provvedimento prevede “percorsi di cittadinanza attiva” fin dal primo ciclo di istruzione si pone l’obiettivo di “assicurare il diritto allo studio agli studenti diversamente abili o con bisogni educativi speciali”.

Altro punto contenuto nel Def è l’introduzione di “nuovi strumenti per l’aggiornamento continuo e la valorizzazione professionale del corpo docente”, oltre al blocco dei trasferimenti degli insegnati al fine di garantire un’adeguata continuità didattica.

Tra i progetti allo studio del Miur anche l’allargamento della “no tax area” introdotta già dal governo a guida Gentiloni, e che prevede che gli studenti non abbienti possano non versare la retta all’ateneo. A ciò si dovrebbe aggiungere la creazione di un Fondo integrativo statale gestito dalle Regioni per la concessione di borse di studio per gli studenti “meritevoli, ma privi di mezzi”, la cui erogazione dovrebbe essere semplificata.

La legge di Bilancio contiene anche procedure circa “la revisione del sistema di accesso ai corsi a numero programmato, attraverso l’adozione di un modello che assicuri procedure idonee a orientare gli studenti verso le loro effettive attitudini”.

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