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A Bergamo la Lega vuole vietare il velo per le mamme all’uscita di scuola

La proposta arriva da due parlamentari leghisti che hanno scritto al prefetto di Bergamo e al ministro dell'Istruzione Bussetti

Di Marta Facchini
Pubblicato il 3 Ott. 2018 alle 15:24

La Lega vuole vietare il niqab per le mamme che vanno a prendere i loro figli all’uscita di scuola. “Insegnanti e personale scolastico devono sapere a chi affidano i bambini”, è la motivazione che si legge nella lettera, rivolta al prefetto di Bergamo Elisabetta Margiacchi e al ministro dell’istruzione Marco Bussetti, firmata dai due parlamentari leghisti Simona Pergreffi e Daniele Belotti.

La proposta, che fa riferimento a una sentenza della Corte di Cassazione, chiede una circolare rivolta a tutte le scuole della provincia, primarie e secondarie, in cui si comunichi che “per motivi di sicurezza e tutela degli alunni, nonché per autotutela del personale scolastico, è obbligatorio rendersi identificabili non coprendosi il viso al momento del ritiro del minore al termine delle lezioni scolastiche”.

Intanto la Lega ha presentato in Parlamento una proposta di legge che mira a vietare l’uso del velo islamico nei luoghi pubblici. Il testo, attualmente al vaglio della commissione Affari Costituzionali della Camera, si compone di tre articoli totali e si rifà all’attuale modello francese.

Nella relazione allegata, l’onorevole Molteni ha spiegato che “la presente proposta di legge mira, invece, a introdurre nel nostro ordinamento giuridico un divieto esplicito a indossare in luogo pubblico o aperto al pubblico indumenti atti a celare il volto, non soltanto per motivi di ordine pubblico e sicurezza, ma anche come nel caso del burqa e del niqab, in quanto considerati atteggiamenti inconciliabili con i princìpi fondamentali della Costituzione, primo fra tutti il rispetto della dignità della donna”.

Nell’articolo 1 della proposta di legge si legge che “limitatamente all’uso di indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica e culturale, quali il burqa e il niqab, se il fatto è di lieve entità e non risulta commesso in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico, si applica la pena dell’ammenda da mille a 2mila euro”.

L’articolo 2 della proposta di legge, invece, propone di introdurre una nuova fattispecie di reato nel codice penale e il carcere per chi costringe una donna a indossare il velo islamico.

All’articolo 3, la proposta di Molteni riporta: “Art. 23-bis. – 1. Preclude l’acquisto della cittadinanza la condanna in via definitiva per il reato di cui all’articolo 612-ter del codice penale”. Quindi, di fatto, chi verrebbe condannato in via definitiva per “Costrizione all’occultamento del volto” non potrà più acquisire la cittadinanza italiana.

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