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Le sfide di Josefa Idem

Lo Spiegel traccia un profilo del nuovo ministro per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili

Di Michele Barbero
Pubblicato il 3 Mag. 2013 alle 06:26

Lo Spiegel, in un articolo di Fabian Reinbold, saluta con una certa soddisfazione l’inclusione di Josefa Idem nel governo Letta. L’autore enfatizza i successi agonistici dell’atleta, presentandola come uno degli sportivi tedeschi preferiti dagli italiani – superata, sotto questo aspetto, solo da Michael Schumacher.

Ma il settimanale mette anche a fuoco il lato più politico della Idem, e il delicato ruolo che si ritrova a occupare. Il suo Ministero delle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili “è una combinazione inedita e una posizione interessante, perché in Italia sport e politica sono spesso intrecciati in maniera bizzarra, come dimostra la figura Silvio Berlusconi, ex primo ministro e presidente di una squadra di calcio”. Inoltre, “in un Paese dominato da soli uomini, c’è ancora un sacco di lavoro da fare per la parità fra i sessi”.

Secondo lo Spiegel, dunque, saranno le pari opportunità a costituire la sfida maggiore per la campionessa olimpica. Essa dovrà assicurarsi “che le generazioni più giovani di donne italiane continuino ad avanzare, il che potrebbe causare conflitti”. Inoltre, anche se la Idem non ha ancora rivelato un programma preciso, “in passato ha dichiarato a Vanity Fair di supportare i matrimoni omosessuali, il che ha scatenato un acceso dibattito durante la campagna elettorale”.

L’autore sottolinea poi che il neo ministro “ha già cominciato a scontrarsi con alcuni fra i politici più schietti” d’Italia. Tra questi figura Beppe Grillo, che “l’ha accusata di sputare ‘spazzatura´ e aveva precedentemente dichiarato che le Olimpiadi sono un trionfo di nazionalismo.”

L’ex atleta non ha un rapporto molto cordiale neanche con Berlusconi. Anche se questi “si è ripetutamente congratulato con lei per i suoi successi sportivi”, scrive Reinbold, “la Idem ha avuto poche parole favorevoli nei suoi confronti, dichiarando bruscamente che le sue buffonate nei meeting internazionali erano inaccettabili”.

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