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L’uomo più pericoloso d’Europa

Il duro articolo dello Spiegel sul comico genovese che catalizza l'attenzione dell'Europa

Di Michele Barbero
Pubblicato il 15 Mar. 2013 alle 11:17

Altro che Berlusconi. Per lo Spiegel, è Beppe Grillo la grave anomalia democratica con cui l’Italia e l’intero continente devono ora fare i conti. Il giornale progressista tedesco è uscito ieri con un durissimo affondo contro il comico genovese, etichettato come “l’uomo più pericoloso d’Europa”.

L’articolo, a firma del columnist Jan Fleischhauer, riconosce che molti cavalli di battaglia grillini sembrano in sintonia con le posizioni della sinistra europea: dalle energie alternative a una maggiore partecipazione della cittadinanza alla vita pubblica. Non a caso, gli ambienti di sinistra tedeschi tendono a nutrire una certa simpatia per il M5S. Ma l’autore mette in guardia contro la tendenza di Grillo ad alimentare il risentimento della gente: “È nell’incitamento della rabbia – contro i tedeschi, contro i burocrati di Bruxelles, contro il Sistema – che sta la vera forza propulsiva del suo successo.”

Ciò che spaventa lo Spiegel sono i toni populisti adottati dal nuovo astro politico italiano: “Come per tutti i rivoluzionari, la risposta di Grillo al malessere del tempo presente è molto semplice: bisogna cacciare i politici e, ancora meglio, liberarsi completamente di tutto ciò che odori di potere e privilegio.” Ma nella realtà, “la politica è una faccenda faticosa e per certi versi sgradevole. Si fonda sui compromessi, che non possono piacere a tutti. A volte bisogna richiedere ai cittadini cose che essi non capiscono o non vogliono.” Data la difficoltà di gestire la cosa pubblica, “è un’illusione che la voce della strada sia più democratica del voto di coloro che sono stati mandati in parlamento.”

Ma l’articolo va oltre, e non esita a tracciare un parallelismo esplicito tra la retorica del comico e quella che caratterizzava Benito Mussolini. Facendo riferimento a quanto scritto recentemente dal settimanale svizzero Weltwoche, Fleischhauer elenca una serie di paragoni inquietanti: “Anche Mussolini sosteneva che i suoi ‘Fasci di Combattimento’ non erano un partito ma un movimento, perché i partiti non costituivano la soluzione bensì il problema. Anche Mussolini immaginava sé e i suoi come la ventata di purificazione che avrebbe finalmente fatto piazza pulita del Sistema marcio e corrotto.” I toni del Duce riecheggiano, dunque, quando Grillo afferma che “i vecchi partiti sono finiti. Devono restituire ciò che hanno rubato, e poi sparire.” Per Fleischhauer, “la derisione del sistema parlamentare in nome della vera democrazia è un trucco ben noto a tutti gli antidemocratici.”

La chiusura dell’articolo è più amara che mai. L’autore riprende le parole del socialdemocratico tedesco Peer Steinbrück, che ha definito Grillo e Berlusconi “due clown”. Secondo Fleischhauer, Steinbrück si è mostrato fin troppo ottimista: “Purtroppo, sembra che su uno dei due si sia sbagliato di grosso.”

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