Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Tre arresti in Italia nel corso delle indagini su possibili attacchi terroristici a Roma e Londra

Si tratta di due cittadini afghani e un pachistano, mentre altri due sospetti sarebbero nel loro paese di origine. Tre di loro sono accusati di terrorismo internazionale

Di TPI
Pubblicato il 10 Mag. 2016 alle 16:14

I carabinieri italiani ha arrestato tre persone nel corso delle indagini su una cellula terroristica con base in Puglia sospettata di progettare attacchi a Roma e Londra.

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha reso noto che gli arrestati sono due cittadini afghani, di cui uno sospettato di terrorismo internazionale e l’altro di complicità nel traffico illegale di migranti, e un cittadino pachistano anch’esso accusato di essere coinvolto nell’immigrazione clandestina, fermato a Milano.

I carabinieri hanno confiscato i telefono dei sospetti, sui quali sono state trovate immagini di presunti obiettivi come porti, aeroporti, centri commerciali e alberghi a Roma, Londra e Bari. Gli investigatori hanno anche reperito registrazioni di preghiere e immagini di armi e di soldati americani mutilati.

Diverse persone sono state arrestate in Italia con l’accusa di aver pianificato attacchi. Oltre alle tre persone arrestate oggi, altri due cittadini afghani sono al momento ricercate per terrorismo internazionale. Si tratta di due uomini residenti nell’hinterland barese ma attualmente nel loro paese di origine. 

Il procuratore di Bari Giuseppe Volpe ha dichiarato durante una conferenza stampa che non ci sono indicazioni di un attacco imminente in Italia, ma il procuratore Elisabetta Pugliese ha riferito durante la stessa conferenza che le indagini mostrano un quadro preoccupante.

Il gruppo di Bari è sospettato di aver funzionato da unità locale e di aver fornito supporto logistico a un’organizzazione internazionale legata all’Isis. Secondo l’avviso di garanzia, il gruppo era attivo anche in Francia e Belgio.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version