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Quanto è veramente cresciuta l’occupazione in Italia con questo governo?

Credit: Christian Minelli/NurPhoto/Afp

L'Istat ha rilasciato gli ultimi dati su occupazione e disoccupazione in Italia. Ecco cosa dicono e che quadro tracciano della legislatura che sta per concludersi

Di Laura Melissari
Pubblicato il 10 Gen. 2018 alle 17:44 Aggiornato il 10 Gen. 2018 alle 17:45

A novembre 2017 il tasso di disoccupazione giovanile in Italia si è attestato al 32,7 per cento, con 7,2 punti percentuali in meno rispetto al mese di novembre 2016. Si tratta del tasso più basso dal 2012.

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La fascia di età presa in considerazione è quella tra i 15 e i 24 anni.

A dirlo è l’Istat, che ha rilasciato gli ultimi dati in termini di occupati e disoccupati.

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A novembre 2017 inoltre si sono registrati 23.183.000 occupati, 345mila in più rispetto a quelli di novembre 2016. Si tratta del livello più alto dal 1977.

Per le donne il tasso di occupazione sale al 49,2 per cento, il livello più alto di sempre.

Nel complesso i disoccupati sono ancora oltre 2,85 milioni, con un calo di 243mila unità rispetto a novembre 2016.

Se si prende in considerazione la fascia di età 15-64 anni, il tasso di occupazione è salito al 58,4 per cento, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al novembre 2016.

Risultano in aumento i dipendenti, sia permanenti sia, in misura maggiore, a tempo determinato, mentre sono in lieve calo gli indipendenti.

Sono 497.000 in più gli occupati dipendenti rispetto al novembre dell’anno scorso.

Nonostante i dati sicuramente positivi, in 450.000 casi si tratta di contratti a tempo determinato, a fronte di 48.000 aumenti dei contratti a tempo indeterminato.

Il confronto con l’Europa

In media, tra i paesi dell’Unione europea, nel 2016 il tasso di disoccupazione è stato del 18, 7 per cento.

L’Italia, nonostante i miglioramenti registrati nell’ultimo anno, rimane però uno dei paesi peggiori dell’Ue in fatto di disoccupazione.

Il suo tasso, pari al 37,8 per cento, è infatti il terzo più alto tra i 28 paesi membri, dopo Spagna e Grecia.

Ecco il grafico che mostra il dettaglio dei dati:

Di cosa parliamo quando citiamo il tasso di disoccupazione. Un breve glossario

Il tasso di disoccupazione misura la percentuale della forza lavoro che non riesce a trovare un impiego. Viene definito come il rapporto tra le persone in cerca di lavoro e la forza lavoro totale. La forza lavoro è definita come la somma tra i disoccupati e gli occupati.

Il tasso di disoccupazione giovanile corrisponde solitamente ad un tasso specifico per le età 15-24 anni, ed è indicativo delle difficoltà a trovare un impiego da parte della popolazione più giovane e con meno esperienza lavorativa.

Nel termine ombrello “disoccupati” non vengono considerati però né chi lavora poche ore a settimana, né chi ha rinunciato a cercare lavoro. Chi in vita sua non ha mai lavorato è considerato inoccupato e non disoccupato.

Nell’ambito del lavoro giovanile un altro termine da tenere in considerazione è Neet, acronimo inglese di “not engaged in education, employment or training“: i giovani che non studiano, non lavorano né sono impegnati in una qualche formazione o tirocinio.

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