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Una stampante 3D per ricostruire i monumenti distrutti dall’Isis

Il progetto, proposto dall'associazione Incontro di civiltà di Francesco Rutelli, verrà finanziato da un'associazione italiana

Di TPI
Pubblicato il 20 Ott. 2015 alle 11:57

L’associazione Incontro di civiltà, guidata dall’ex sindaco di Roma ed ex ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, ha lanciato una proposta che ha come obiettivo quello di rimediare agli inestimabili danni causati dall’Isis al patrimonio culturale.

L’idea è stata diffusa durante la Maker Faire Rome – un evento svoltosi presso l’università La Sapienza di Roma e dedicato all’innovazione e alla creatività – lo scorso 19 ottobre.

La proposta è quella di ricostruire le opere andate distrutte con stampanti 3d. A testimonianza della serietà dell’idea, è stata presentata la riproduzione in scala del Toro alato di Nimrud, una statua assira di inestimabile valore storico-culturale fatta a pezzi dai miliziani dell’Isis lo scorso marzo.

L’avvocato Emanuele Emmanuele, presidente della fondazione Terzo pilastro – associazione che sostiene e incentiva iniziative di natura sociale – presente alla conferenza, si è detto disponibile a finanziare il progetto.

I danni arrecati dall’Isis al patrimonio culturale di Iraq, Siria e Libia sono inestimabili. Opere di epoca assiro-babilonese, chiese cristiane e moschee sciite sono state abbattute perché considerate simboli di altre religioni.

Nel maggio del 2015 i miliziani hanno preso il controllo della città di Palmyra, in Siria, patrimonio dell’Umanità Unesco e nota per le sue monumentali rovine di età romana, scatenando il timore della comunità internazionale per la sopravvivenza del sito.

Diversi monumenti di Palmyra sono stati distrutti dall’Isis perché considerati simboli politeisti.

Proprio in seguito a queste distruzioni, lo scorso 17 ottobre l’Unesco ha accettato la proposta italiana, confermata da altri 53 Paesi, di istituire un esercito di caschi blu dell’Onu per difendere il patrimonio culturale a rischio.

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