Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Incidenti sul lavoro, nel 2018 colpite circa 641mila persone. A Crotone record per quelli mortali

Un'iniziativa organizzata da Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio, per sensibilizzare sulla necessità di maggiore sicurezza sul lavoro. Credit: ANSA/FABIO CAMPANA

Il Sud è in testa per l'incidenza degli infortuni con esito mortale. A Taranto la maglia nera per il numero di malattie cancerogene imputabili all'attività lavorativa

Di Anna Ditta
Pubblicato il 27 Apr. 2019 alle 15:40

Nel 2018 le morti sul lavoro sono aumentate di oltre il 10 per cento, mentre gli incidenti sul lavoro registrati in Italia hanno coinvolto complessivamente circa 641mila lavoratori. Sono questi i dati pubblicati dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro alla vigilia della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza nei luoghi del lavoro, prevista per il 28 aprile.

L’84,6 per cento degli incidenti sono avvenuti durante l’attività lavorativa, mentre il 15,4 per cento durante il tragitto casa-lavoro.

Gli incidenti sul lavoro sono saliti dell’0,9 per cento ma l’aumento degli occupati rende l’incidenza degli infortuni pari a quella del 2017.

L’aumento più significativo è proprio quello che riguarda gli incidenti con esito mortale, che registrano una crescita del 10,1 per cento nel 2018, soprattutto quando si utilizzano mezzi di trasporto.

Nel biennio 2017-2018 il maggior numero di infortuni mortali di lavoratori si registra nella provincia di Crotone (6,3 ogni mille) quindi nelle province di Isernia (5,9 ogni mille) e Campobasso (4,7 ogni mille).

Anche se il Nord è l’area dove si concentra la maggior parte delle denunce, il Sud è in testa per l’incidenza degli infortuni in occasione di lavoro con esito mortale. Secondo gli esperti, questo è probabilmente dovuto alla “scarsa attenzione alle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e per la maggiore concentrazione delle occasioni di lavoro nei settori a rischio (agricoltura e costruzioni)”.

A Taranto invece va la maglia nera per il numero assoluto di malattie cancerogene imputabili all’attività lavorativa. Il 70 per cento dei tumori denunciati nel tarantino è correlato al settore metalmeccanico. Seguono in classifica Torino, Napoli, Milano, Genova e Venezia.

“A causare patologie cancerogene nei lavoratori sono soprattutto le fibre di amianto (oltre il 70 per cento dei casi), in particolare nell’industria metalmeccanica”, spiega l’Osservatorio.

Nota di merito a Biella, dove negli ultimi due anni non si sono registrati incidenti mortali.

Manovra, i morti sul lavoro aumentano ma il governo taglia i fondi per la sicurezza

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version