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Incendio Borgo Panigale, sono stati risarciti 238 danneggiati

Credit: Getty Images

Il 6 agosto un incendio si è sviluppato sul raccordo autostradale di Bologna tra la A1 e la A14 a causa di un tamponamento

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 21 Set. 2018 alle 19:11

La compagnia assicurativa Allianz ha risarcito 238 delle 615 persone che hanno subito danni a causa dell’incendio sviluppatosi sul raccordo autostradale di Bologna, a Borgo Panigale, il 6 agosto 2018.

L’incidente era stato causato da un’autocisterna che aveva preso fuoco a seguito di un tamponamento e aveva danneggiato anche case e attività commerciali nelle vicinanze, oltre alle persone presenti in quel momento sull’autostrada.

Per rendere più agevoli le operazioni di pagamento, l’Allianz ha deciso di aprire uno sportello dedicato in via Marconi 110 a Casalecchio di Reno.

La vicenda

Nel primo pomeriggio di lunedì 6 agosto 2018 sul raccordo autostradale tra la A1 e la A14, all’altezza di Bologna, si è verificato un incidente che ha causato due maxi-esplosioni. Il bilancio è di un morto e 145 feriti.

L’incidente ha coinvolto tre mezzi: un’autocisterna ha tamponato un camion che trasportava fusti di solvente, che è a sua volta finito contro una bisarca, ossia un tir che trasportava autovetture.

Una prima esplosione si è sprigionata subito, al momento dell’impatto. Dopo circa quattro minuti c’è stata una seconda esplosione, molto più potente, che ha provocato il crollo parziale del ponte del raccordo autostradale, oltre a ingenti danni in tutta la zona.

La vittima

La vittima dell’incidente è è Andrea Anzolin, 42 anni, vicentino, l’uomo alla guida dell’autocisterna. L’uomo era un dipendente dell’azienda “Loro” di Lonigo, in provincia di Vicenza, che produce e commercia carburante.

Era considerato un autista esperto, dato che da molti anni guidava mezzi che trasportano materiale infiammabile.

Anzolin, vicentino, era sposato senza figli e la moglie è stata avvertita della morte del marito dalla Polizia di Stato. Il corpo dell’autista è stato recuperato dai soccorritori a circa 15 metri di distanza dal cratere creatosi a causa dell’esplosione.

L’inchiesta

Sul caso è stata aperta una indagine per disastro colposo e omicidio.

Il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, in un primo momento ha escluso, quanto al crollo del cavalcavia, la responsabilità di altri: “Mi pare che ci sia un evidente nesso di casualità immediato per cui l’implosione del ponte non è correlata ad un possibile difetto di costruzione”.

Il magistrato ha annunciato che sulla vicenda è stato aperto un “fascicolo a carico di ignoti dove si ipotizza il disastro colposo e ovviamente il reato di omicidio, lesioni colpose stradali plurime”.

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