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Dal badge alle impronte digitali: il governo dichiara guerra ai “furbetti del cartellino”

Credit: Getty Images

Al Senato via libera al ddl concretezza nella Pubblica Amministrazione, collegato alla manovra

Di TPI
Pubblicato il 6 Dic. 2018 alle 15:13 Aggiornato il 6 Dic. 2018 alle 15:54

Impronte digitali al posto del cartellino. Niente più badge. Presto per “timbrare” si dovrà passare tramite la scansione del proprio polpastrello.

L’Aula del Senato ha infatti dato il via libera al ddl concretezza nella Pubblica Amministrazione, collegato alla manovra. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera. I voti a favore sono stati 138, quelli contrari 94, nessuna astensione.

Ddl Concretezza | Cosa cambia

Composto da sei articoli, il ddl concretezza, collegato alla manovra finanziaria e appena licenziato dal Senato, ha come norme più rilevanti quelle che prevedono l’istituzione del nucleo della Concretezza, cui spetta il compito di assicurare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, la realizzazione delle misure previste dal “Piano triennale delle azioni concrete”, anche attraverso sopralluoghi e visite per il contrasto ai cosiddetti “furbetti del cartellino”.

Proprio per contrastare questo fenomeno, il provvedimento introduce sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza per verificare l’osservanza dell’orario di lavoro dei pubblici dipendenti.

Sono previste inoltre modifiche e integrazioni alle norme sulle procedure per le assunzioni e la predisposizione di piani triennali dei fabbisogni di personale, tenendo conto dell’esigenza di assicurare il ricambio generazionale, e l’autorizzazione all’avvio delle procedure concorsuali e relative assunzioni nel triennio 2019-2021.

Da segnalare anche l’introduzione di una disciplina specifica per superare i problemi posti dall’avvenuta risoluzione da parte di Consip di alcune convenzioni, come ad esempio quella dei buoni pasto del personale.

Parlando in aula al Senato alla fine della discussione generale, il ministro della P.a. Giulia Bongiorno ha detto di rifiutarsi di chiamare “malcostume” l’uso improprio del cartellino: “È reato, reato di truffa aggravata”.

E a chi muove critiche sui temi della privacy e della riservatezza risponde: “Sono un bene protetto ma da bilanciare con altri beni, come la correttezza di chi entra in ufficio”.

Soddisfazione anche in casa M5s: “Vogliamo che la Pubblica Amministrazione ricominci ad essere efficiente e al passo con i tempi, senza quegli sprechi che hanno avuto un impatto negativo sulla ripresa dell’economia del nostro Paese” è il commento di Nunzia Catalfo, presidente della Commissione Lavoro

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