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Ilva: la multinazionale Arcelor Mittal ha accettato le richieste dei commissari straordinari

Credit: Afp

Dal gruppo indiano segnali di apertura al governo, Di Maio: "Valuteremo, ma restano i nodi rilevati dall'Anac"

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 24 Lug. 2018 alle 16:23

Martedì 24 luglio 2018 la multinazionale Arcelor Mittal ha reso noto di aver accettato tutte le richieste fatte dai commissari straordinari dell’Ilva per dare il via libera all’acquisizione dell’acciaieria.

I nodi principali riguardano la tenuta occupazionale e l’impatto ambientale dello stabilimento di Taranto.

Il gruppo indiano non ha fornito ulteriori dettagli sulle novità apportate al suo piano.

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha spiegato che la proposta sarà esaminata, tenendo però anche conto del fatto che l’Autorità Anticorruzione (Anac) ha rilevato delle criticità sulla procedura che ha portato Arcelor Mittal a firmare un contratto di acquisto con il precedente governo.

ArcelorMittal “ha informato i commissari straordinari di Ilva che accetta tutte le richieste sostanziali di ulteriori impegni riguardo al contratto di affitto e acquisto firmato nel giugno 2017”, si legge nella nota diffusa dal gruppo indiano.

La multinazionale confida “che questi impegni aggiuntivi evidenzino al governo e agli altri stakeholder nazionali e locali interessati il suo pieno impegno per una gestione responsabile di Ilva”.

ArcelorMittal, si legge ancora nel comunicato, “è fiduciosa che, con il supporto del governo, sarà ora possibile finalizzare nei prossimi giorni l’accordo con i sindacati in modo da poter completare rapidamente operazione”.

La multinazionale, conclude la nota, “è desiderosa di mettere in atto il suo programma di turnaround nel più breve tempo possibile in modo da assicurare un futuro sostenibile per Ilva, i suoi lavoratori, i suoi fornitori, i suoi clienti industriali e, nello stesso tempo, la tutela dell’ambiente e il benessere delle comunità locali”.

Il gruppo indiano nel giugno 2017 ha vinto una gara pubblica che gli ha consentito di sottoscrivere un accordo con l’allora ministro Calenda per assumere il controllo parziale sull’Ilva.

In base a quell’intesa, Arcelor Mittal ha messo le mani sull’acciaieria con la formula dell’affitto, obbligandosi a procedere in seguito alla sua acquisizione, e ha avviato una fase negoziale con i commissari straordinari che dal 2015 guidano l’azienda.

Il nuovo governo, appena insediato, ha chiesto all’Anac di indagare sulle regolarità della procedura di gara e l’autorità guidata da Raffaele Cantone ha rilevato alcuni punti sospetti.

I dubbi espressi dall’Anac hanno reso ancor più complessa una vicenda in cui si scontrano due principi: quello della tutela dell’ambiente e quello della tutela del lavoro.

L’Ilva è la più grande acciaieria d’Europa e i suoi problemi riguardano in particolare il suo stabilimento maggiore, quello di Taranto, dove le emissioni inquinanti del sito produttivo hanno causato negli ultimi decenni la morte di un imprecisato, ma molto elevato, numero di operai e abitanti della città pugliese.

I sindacati metalmeccanici Fim Cisl e Uilm hanno accolto positivamente l’impegno di Arcelor Mittal nei confronti dei commissari.

“Auspichiamo che questo segnale abbia formalmente un immediato seguito e dia la possibilità di riaprire il confronto tra le parti”, ha commentato il segretario della Fim Cisl di Taranto, Valerio D’Alò.

La Uilm, con il segretario generale Rocco Palombella, ha sottolineato che “diventa indispensabile a questo punto, prima del giudizio del governo, conoscere le proposte formulate da Mittal”.

“Vogliamo conoscere nel dettaglio anche le migliorie sul piano ambientale che sono determinanti al fine della positiva conclusione del confronto. Per tutte queste ragioni urge un incontro sindacale”,  ha aggiunto Palombella.

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