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Ilaria Cucchi: “Chi ci ha offesi in tutti questi anni ora chieda scusa”

La sorella di Stefano Cucchi ha commentato le rivelazioni di uno dei carabinieri imputati sul pestaggio ai danni del geometra romano

Di Luca Serafini
Pubblicato il 12 Ott. 2018 alle 19:45 Aggiornato il 12 Ott. 2018 alle 20:46

Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha commentato su Facebook le novità emerse nel processo per la morte del geometra romano.

Nell’udienza di giovedì 11 ottobre, il pm Francesco Musarò ha riferito le dichiarazioni a lui rese da Francesco Tedesco, uno dei carabinieri imputati nel processo (qui l’agghianciante racconto di quanto avvenuto).

Tedesco ha ammesso il pestaggio ai danni di Cucchi, accusando altri due carabinieri imputati.

“Ci chieda scusa chi ci ha offesi in tutti questi anni. Ci chieda scusa chi in tutti questi anni ha affermato che Stefano è morto di suo, che era caduto”, ha scritto Ilaria Cucchi in un post.

“Ci chieda scusa chi ci ha denunciato. Sto leggendo con le lacrime agli occhi quello che hanno fatto a mio fratello. Non so dire altro. Chi ha fatto carriera politica offendendoci si deve vergognare. Lo Stato deve chiederci scusa. Deve chiedere scusa alla famiglia Cucchi”.

Su Facebook ha commentato la vicenda anche Riccardo Casamassima, il carabiniere che con la sua testimonianza ha fatto riaprire l’inchiesta sul caso. Casamassima ha scritto un post, poi cancellato: “Immensa soddisfazione, la famiglia Cucchi ne aveva diritto.

Nel corso dell’udienza di giovedì 11 ottobre, è emerso anche che il carabiniere Francesco Tedesco ha rivelato l’esistenza di una nota scritta da lui stesso, in cui spiegava che cosa era successo a Stefano Cucchi. La nota sarebbe stata inviata alla stazione Appia dei carabinieri e sarebbe stata fatta sparire.

Il processo, in corso presso la prima corte d’assise di Roma, potrebbe quindi subire una svolta grazie al contenuto delle tre deposizioni rese al pm Francesco Musarò dal carabiniere tra luglio e settembre.

“Secondo quanto messo a verbale da Tedesco, il maresciallo Roberto Mandolini  sapeva fin dall’inizio quanto accaduto: Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro furono gli autori del pestaggio su Cucchi e Vincenzo Nicolardi, quando testimoniò nel primo processo, mentì perché sapeva tutto e ne aveva parlato in precedenza con lui”, ha detto il pm.

“Fu un’azione combinata. Cucchi prima iniziò a perdere l’equilibrio per il calcio di D’Alessandro poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fede perdere l’equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino. Anche la successiva botta alla testa fu violenta, ricordo di avere sentito il rumore”, ha riferito Tedesco al pm Musarò nella sua testimonianza (qui il suo agghiacciante racconto su quanto avvenuto).

Qui tutte le tappe del processo Cucchi.
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