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Caso Cucchi, la sorella Ilaria: “Al Viminale solo dopo le scuse di Salvini”

Dopo la svolta nel processo, la famiglia aveva detto di attendere le scuse di tutti coloro che negli anni avevano offeso Stefano, compreso il ministro dell'Interno

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 12 Ott. 2018 alle 20:16 Aggiornato il 12 Ott. 2018 alle 20:44

Il 12 ottobre 218 Ilaria Cucchi ha risposto al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che il giorno prima le aveva detto di aspettare lei e la sua famiglia al Viminale per un incontro.

“Il giorno in cui il ministro dell’Interno chiederà scusa a me, alla mia famiglia e a Stefano allora potrò pensare di andare al Viminale, prima di allora non credo proprio”, ha infatti detto la sorella di Stefano Cucchi ai microfoni di Rtl 102.5 durante “Non Stop News”.

“Ci chieda scusa chi ci ha offesi in tutti questi anni. Ci chieda scusa chi in tutti questi anni ha affermato che Stefano è morto di suo, che era caduto. Ci chieda scusa chi ci ha denunciato”, aveva infatti scritto l’11 ottobre su Facebook Ilaria Cucchi.

“Sto leggendo con le lacrime agli occhi quello che hanno fatto a mio fratello. Non so dire altro. Chi ha fatto carriera politica offendendoci si deve vergognare. Lo Stato deve chiederci scusa. Deve chiedere scusa alla famiglia Cucchi”.

Poco dopo, il ministro dell’Interno Salvini ha risposto su Twitter a Ilaria Cucchi e alla sua famiglia: “La sorella e i parenti di Stefano Cucchi sono i benvenuti al Viminale. Eventuali reati o errori di pochissimi vanno puniti con la massima severità, ma ciò non può mettere in discussione professionalità e eroismo quotidiani di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi in divisa”.

La polemica ebbe inizio quando la sorella di Cucchi decise di ripostare sui social una foto di Francesco Tedesco in costume da bagno. La foto era stata pubblicata sul profilo Facebook del carabiniere.

“Volevo farmi del male – scriveva la sorella di Stefano Cucchi – volevo vedere le facce di coloro che si sono vantati di aver pestato mio fratello, coloro che si sono divertiti a farlo. Le facce di coloro che lo hanno ucciso. Ora questa foto è stata tolta dalla pagina. Si vergogna? Fa bene”.

In quell’occasione l’allora segretario della Lega Nord Matteo Salvini aveva commentato: “Ilaria Cucchi? Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma mi fa schifo. È un post che mi fa schifo. Mi ricorda tanto il documento contro il commissario Calabresi”.

“La sorella di Cucchi – diceva Salvini a La Zanzara su Radio 24 – si deve vergognare. La storia dovrebbe insegnare. Qualcuno nel passato fece un documento pubblico, erano intellettuali sdegnati contro un commissario di polizia che poi fu assassinato. I carabinieri possono tranquillamente mettere una foto in costume da bagno sulla pagina di Facebook. O un carabiniere non può andare al mare? E’ assolutamente vergognoso. I legali fanno bene a querelare la signora e lei dovrebbe chiedere scusa”.

“Io sto sempre e comunque con polizia e carabinieri – aggiungeva ancora il leader della Lega – Se l’un per cento sbaglia deve pagare, anche il doppio. Però mi sembra difficile pensare che ci siano poliziotti o carabinieri che hanno pestato per il gusto di farlo”.

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