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Il New York Times e l’austerity

Il giornale americano si scaglia contro le misure di austerity imposte in Europa

Di Michele Teodori
Pubblicato il 17 Apr. 2013 alle 11:13

In un editoriale firmato dall’intero comitato di redazione di domenica scorsa, il New York Times ha giudicato il regime di austerità fiscale e le riforme strutturali dei Paesi in difficoltà come il Portogallo, la Spagna e l’Italia come “una medicina amara che sta uccidendo il paziente”. Le politiche nazionali depressive hanno reso la recessione più profonda del previsto in tutta Europa.

Questo approccio rigorista, al di là di favorire disastro economico, ha creato una rabbia diffusa verso la classe politica nazionale, riporta il New York Times. Secondo la redazione, chi ha beneficiato delle misure di austerità sono stati gruppi come il Movimento 5 Stelle in Italia, che ha rifiutato di sostenere qualsiasi partito politico nella formazione del governo e ha chiesto un referendum sull’uso dell’euro, “occupando” un Parlamento già di per sé paralizzato.

Gli elettori italiani sono presi ad esempio come cittadini che frustrati dalla crisi, hanno espresso un voto di protesta per un movimento anti-establishment. Ma l’unico risultato è che il Paese non ha ancora un nuovo governo a più di un mese dopo le elezioni nazionali. I leader europei dovrebbero rendersi conto che stare sulla strada attuale sta minando la fiducia del pubblico nel più ampio progetto europeo.

Se quelle forze raccoglieranno ancora più consensi sarà peggio per tutti, non solo per italiani. Elettori e leader dei Paesi in difficoltà vedranno sempre meno valore nel rimanere nell’euro, se l’unico risultato è approfondire la crisi.

La soluzione proposta dal New York Times è permettere ai Paesi più deboli di emettere obbligazioni garantite dalla zona euro (i cosiddetti eurobond), così da farli uscire da una spirale economica recessiva. Accelerare la crescita e ridurre la disoccupazione permetterebbe così di trovare le risorse per poi pagare i debiti e ridurre i deficit.

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