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I selfie che Igor il Russo si è scattato durante i mesi di latitanza

Il killer di Budrio si è scattato diverse foto mentre la polizia gli dava la caccia nelle campagne tra Bologna e Ferrara

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 19 Giu. 2018 alle 15:33

Norbert Feher alias Igor il Russo, noto anche come il killer di Budruo, si è scattato diversi selfie durante i sette mesi passati in latitanza.

Gli scatti, una decina complessivamente, insieme ad alcuni video sono stati recuperati dalla Guardia Civil spagnola nella scheda di una go-pro in possesso del criminale la notte del suo arresto, avvenuto nelle campagne di Teruel, vicino Saragozza, il 15 dicembre 2018.

Le foto testimoniano alcuni momenti della latitanza del pericoloso killer.

Igor si è immortalato con la pistola stretta tra le mani o puntata alla tempia, in un selfie appare sorridente con un berretto da gringo facendo il segno di vittoria, in un altro indossa un passamontagna calato sul volto.

In alcuni scatti si nota anche una bicicletta, utilizzata per gli spostamenti, e un sacco a pelo. Sullo sfondo alberi o terre desolate.

Le immagini sono state pubblicate dal quotidiano spagnolo El Pais.

Chi è Igor il Russo

Igor il Russo, nato in Serbia nel 1976, è un ex militare esperto nel tiro con l’arco, nelle arti marziali e nell’uso delle armi da fuoco.

Fuggito dal paese natio dopo essere stato parte attiva di una rapina culminata in una violenza sessuale, si è trasferito in Italia nel 2006, dove avrebbe commesso almeno tre omicidi.

Il primo aprile 2017 , durante una rapina, il killer ha ucciso il 52enne Davide Fabbri, titolare di un bar di Budrio, in provincia di Bologna.

Datosi alla fuga, dopo una settimana ha ucciso la guardia provinciale Valerio Verri e ne ha ferito gravemente un’altra.

Gli è stato inoltre attribuito l’omicidio di Salvatore Chianese, avvenuto a Ravenna nel 2015.

Dall’uccisione di Davide Fabbri, Igor è stato braccato per mesi dalle forze dell’ordine italiane, che hanno iniziato una caccia all’uomo focalizzata sull’area compresa tra Bologna e Ferrara.

Il suo arresto è avvenuto 7 mesi dopo, in Spagna. In questo periodo avrebbe attraversato otto paesi, usando 18 diverse identità.

Il  5 dicembre 2017, vicino Saragozza, nel corso di un assalto a una fattoria, il killer ha ucciso due agenti di polizia. Dieci giorni dopo è stato arrestato dopo un incidente stradale durante la fuga che lo ha lasciato svenuto.

Da allora si trova nel carcere di massima sicurezza di Zuera, in Spagna.

L’uomo ha confessato la sua responsabilità solo per tre omicidi, quelli commessi in Spagna. Tra le accuse a suo carico vi sono però anche gli omicidi commessi in Italia.

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