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    “Chiudo perché non voglio che tu senta le urla”: l’ultima straziante telefonata di Gloria Trevisan alla madre

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 5 Dic. 2018 alle 19:15 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:22

    “Chiudo perché non voglio che tu senta le urla”. Sono le ultime parole di Gloria Trevisan alla madre Emanuela Disaro, poco prima di morire nel rogo della Grenfell Tower di Londra.

    “Ora mi butto dalla finestra, ti giuro che il fuoco è qui, in soggiorno, è ovunque. Non può essere la fine, non può finire così”, diceva il 14 giugno 2017 la ragazza, morta nel suo appartamento insieme al fidanzato, Marco Gottardi.

    “Gloria mi disse a un certo punto voleva chiudere la conversazione e io le ho detto “No, non lo fare, passami Marco”, racconta la madre della giovane vittima. “Poi mi ha detto di nuovo che le spiaceva per noi e che doveva chiudere: perché non voleva che la sentissi urlare. Voleva solo svenire e non sentire più nulla. Ci ha detto di essere forti”.

    La straziante testimonianza è stata resa da Emanuela Disaro, alle autorità di Londra che stanno indagando sulla strage che ha causato 72 morti.

    Quell’ultima conversazione durò 22 minuti, mentre l’incendio si propagava nell’abitazione della giovane coppia.

    “Voglio stare solo con Marco adesso”, ha raccontato la signora Disaro, riferendo le parole della figlia.

    Strazianti anche le parole del padre della ragazza, Loris Trevisan. “Da quel giorno non vivo più. Se avessi avuto una pistola, mi sarei ucciso”.

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    Marco Gottardi, 28enne di San Stino di Livenza (Venezia) e Gloria Trevisan, 27enne di Camposampiero (Padova), si erano trasferiti al 23esimo piano del palazzo, un edificio di edilizia popolare di nord Kensington, meno di due mesi prima del 14 giugno 2017, quando un incendio partito da un appartamento del quarto piano ha provocato la morte di oltre 70 persone.

    I due ragazzi erano arrivati nella capitale britannica per iniziare la loro esperienza professionale e avevano già trovato lavoro in due studi differenti.

    La notte della tragedia sono stati in contatto con le loro famiglie. È stata Gloria la prima ad avvisare i genitori. “Mamma qui è scoppiato un incendio ma la situazione è sotto controllo. Ci hanno detto di rimanere negli appartamenti e che verranno a prenderci”, dice.

    I genitori di Gloria decidono di avvisare la famiglia di Marco, che lui non aveva voluto far preoccupare.

    Quando lo sentono al telefono lui è calmo, li tranquillizza. Ma passano i minuti e i soccorritori non riescono a spegnere l’incendio, che si propaga ai piani più alti dell’edificio a causa dei pannelli infiammabili.

    A un certo punto appare chiaro che non c’è più niente da fare. Gloria dice alla madre che non potrà più riabbracciarla, perché sta morendo. Marco, quando non riesce più a mettersi in contatto con la famiglia, registra un messaggio di addio nella segreteria telefonica.

    I corpi dei due ragazzi vengono ritrovati abbracciati. Le fiamme li hanno risparmiati, sono morti per le inalazioni del monossido di carbonio.

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