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Il governo ha tagliato il bonus Baby sitter e nido per le mamme lavoratrici

Di Laura Melissari
Pubblicato il 4 Apr. 2019 alle 09:05 Aggiornato il 4 Apr. 2019 alle 09:05

La legge di bilancio 2019 non ha prorogato il bonus di 600 euro per pagare baby sitter o asilo nido alle mamme lavoratrici. La norma consentiva il bonus al posto del congedo parentale facoltativo di 6 mesi.

Dal 1 gennaio 2019 non è più possibile fare richiesta. L’Inps in una nota chiarisce che i bonus già assegnati saranno utilizzabile entro il 31 dicembre 2019

“La legge di bilancio per il 2019 non ha previsto il rinnovo del beneficio «contributo per i servizi di baby-sitting e per i servizi all’infanzia» introdotto in via sperimentale per il triennio 2013-2015 e prorogato per il biennio 2017-2018”, scrive l’Inps.

Le donne che non utilizzeranno il bonus entro la fine del 2019, vedranno ripristinati i loro mesi di congedo parentale non utilizzati, corrispondenti al bonus residuo.

L’Inps chiarisce questo passaggio con alcuni esempi: “Nel caso di lavoratrice che abbia ottenuto un contributo baby-sitting di tre mesi (importo 1.800 euro) e abbia utilizzato il contributo, al 31 dicembre 2019, per un importo pari a 610 euro, si considera oggetto di rinuncia un solo mese, mentre gli altri due si considerano entrambi fruiti in ragione del superamento dell’importo di 600 euro, che determina l’impossibilità di frazionare il secondo mese di fruizione”.

Per quanto riguarda il bonus asilo nido, questo sarà utilizzabile entro il 31 luglio 2019.

Il tema crea ulteriore attrito nella maggioranza: “Il cosiddetto voucher baby sitting è sempre stato gestito dal ministero del Lavoro di Luigi Di Maio. Nell’ultima sessione di bilancio, ha presentato emendamenti per il rifinanziamento della misura, sia alla Camera che al Senato”, hanno fatto sapere fonti della Lega citate da Il Secolo d’Italia.

“Sei una mamma lavoratrice e non puoi permetterti la baby sitter o l’asilo nido? Sono fatti tuoi. Devi stare a casa”, scrive la deputata Pd Giuditta Pini.

“Ecco come ci vuole la maggioranza di Governo: a casa, ad accudire i bambini, senza nessun aiuto da parte dello Stato”, continua.

Bonus baby sitter: come funziona e a chi è rivolto

Il bonus baby sitter è un contributo rivolto alle lavoratrici dipendenti pubbliche o private e a quelle iscritte alla Gestione separata Inps. Possono accedere le donne che al momento della domanda erano negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità e che non abbiano fruito ancora di tutto il congedo parentale.

Le madri lavoratrici possono accedere al beneficio per ciascun figlio, presentando una domanda per ognuno.

Il contributo viene erogato per un massimo di 6 mesi, rinunciando alla fruizione del congedo parentale corrispondente.

L’importo è pari a un massimo di 600 euro mensili.

Per quanto riguarda il contributo per l’asilo nido, viene erogato con pagamento diretto alla struttura, in seguito all’esibizione da parte della struttura della documentazione che attesta l’effettiva fruizione del servizio.

Per quanto riguarda invece il contributo per i servizi di baby sitting, questo viene erogato attraverso il Libretto di Famiglia.

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