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Crollo ponte Morandi, Ferrazza e Brencich lasciano la commissione d’inchiesta del ministero

Credit: Afp

Il professor Antonio Brencich ha presentato le dimissioni dalla commissione voluta dal Mit per indagare sulla cause del cedimento del viadotto. A Roberto Ferrazza l'incarico è stato revocato per "ragione di opportunità", si legge in una nota del dicastero di Danilo Toninelli

Di Marta Facchini
Pubblicato il 24 Ago. 2018 alle 07:53

Il professor Antonio Brencich giovedì 23 agosto ha rassegnato ufficialmente le sue dimissioni da componente della commissione ispettiva voluta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per indagare sulle cause del crollo del ponte Morandi di Genova.

Ad averlo comunicato in una nota è stato lo stesso ministero, che ringrazia il professore per “per il lavoro fin qui svolto e per il gesto che mostra grande professionalità e sensibilità istituzionale”.

Brencich, docente di Ingegneria civile all’Università di Genova, ha gettato la spugna dopo le dure critiche suscitate dall’avere ricoperto un doppio ruolo, da una parte ispettore del disastro e dall’altra firmatario del parere positivo da parte del Provveditorato alle opere pubbliche sul progetto di rifacimento degli stralli del ponte.

Allo stesso tempo, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha dato mandato per la revoca dall’incarico di presidente della stessa commissione per l’architetto Roberto Ferrazza, “secondo ragioni di opportunità in relazione a tutte le istituzioni coinvolte in questa vicenda”.

L’architetto Ferrazza, che guidava la commissione ispettiva del ministero dei Trasporti sul crollo del ponte, era anche nel panel che approvò il progetto di rinforzo dei piloni, lo scorso febbraio, ed è stato accusato di non aver segnalato lo stato di degrado del cavalcavia.

Contestualmente, sarà a breve aggiunto all’organico della commissione ispettiva del Mit Alfredo Principio Mortellaro.

Dirigente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, si legge nella nota del Mit, Mortellaro rappresenta “una figura professionale di altissimo livello e con una esperienza trentennale alle spalle. Peraltro, nell’ambito dei molteplici compiti istituzionali, ha anche lavorato al collaudo di opere come il Terzo Valico”.

Per il crollo del ponte Morandi, che ha provocato 43 vittime accertate e oltre 600 sfollati, la procura di Genova ipotizza il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo e omicidio colposo plurimo.

Il procuratore di Genova Francesco Cozzi, giovedì 23 agosto, ha smentito la notizia per la quale ci sarebbero già dei nomi iscritti nel registro degli indagati.

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