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Crollo ponte Morandi, il procuratore Cozzi: “Nessun avviso di garanzia”

Credit: Afp

Nell'indagine sul crollo del viadotto a Genova, ha dichiarato il procuratore del capoluogo ligure Francesco Cozzi, non ci sono ancora nomi iscritti nel registro degli indagati

Di Marta Facchini
Pubblicato il 23 Ago. 2018 alle 13:00 Aggiornato il 23 Ago. 2018 alle 13:02

“Devo rettificare le informazioni secondo cui sarebbero state iscritte 10 o 12 persone al registro degli indgati. Questo non corrisponde alla verità”, ha detto il procuratore di Genova, Francesco Cozzi, durante la conferenza stampa in merito all’indagine sul crollo del Ponte Morandi.

Per Cozzi, che smentisce alcune notizie date dagli organi di stampa, non è ancora stato consegnato alcun avviso di garanzia.

“Essendo possibile che il viadotto sia crollato a causa di una congerie di cause, è ben essere molto cauti nell’abbinare una possibile responsabilità a una effettiva responsabilità”, ha detto il procuratore rivolgendosi agli organi di stampa. “Un elemento che, in una situazione coì grave, va tenuto presente”.

“Per accertare le cause del disastro, sono stati incaricati i consulenti tecnici. Sono stati attivati canali sia per acquisire informazioni di testimoni, sia per documenti, fotografie, documenti contrattuali e tecnici ovunque esistenti”, ha detto il procuratore.

“Sono già stati acquisiti documentazioni rilevanti presso la direzione della società autostrade in varie località tra cui Genova, Roma e Firenze”, ha aggiunto.

Sulla condizione del viadotto, il procuratore ha sottolineato che l’accertamento che le condizioni del pilone 10 del viadotto Polcevera fossero peggiori del 9 crollato “è un elemento importante. Se sia stato sottovalutato è quello che stiamo cercando di verificare”, ha aggiunto.

Ma un elevato stato di degrado è stato accertato non solo sulla parte crollata e relativa agli stralli.

“È stato accertato uno stato severo di degrado anche del moncone del lato ovest di ponte Morandi. Il grado di gravità del lato est è un risultato di una misurazione che era stata fatta dagli organi tecnici”.

“Il grado considerato grave dall’altra parte è il risultato di una constatazione di oggi dei consulenti incaricati dalla Procura. I consulenti informeranno ad horas i pm perché siano avvisati organi competenti per la messa in sicurezza o l’abbattimento”.

Per il crollo del ponte Morandi, che ha provocato 43 vittime accertate e oltre 600 sfollati, la procura di Genova ipotizza il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo e omicidio colposo plurimo.

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